Cremona: la Gdf sequestra oltre 1,5 milioni di euro a tre imprenditori edili

Nell'ambito di un'indagine della procura di Brescia, la Guardia di finanza di Cremona ha eseguito un sequestro preventivo disposto dal Gip del tribunale di Brescia nei confronti di quattro societa' e tre persone fisiche

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Nell’ambito di un’indagine della procura di Brescia, la Guardia di finanza di Cremona ha eseguito un sequestro preventivo disposto dal Gip del tribunale di Brescia nei confronti di quattro societa’ e tre persone fisiche.

I militari hanno sequestrato 14 immobili, sei auto, 13 rapporti finanziari con saldi attivi per circa 250 mila euro e contanti per 19 mila euro, per un valore complessivo di oltre 1,5 milioni.

Secondo gli investigatori, tre imprenditori edili di Castelcovati avrebbero costituito un’associazione per delinquere utilizzando societa’ intestate a prestanome e formalmente registrate a indirizzi inesistenti tra San Bassano, Crema e Pistoia.

Le societa’ sarebbero state impiegate per l’emissione e l’utilizzo di fatture false, al fine di generare crediti Iva inesistenti e compensare indebitamente ritenute Irpef e contributi previdenziali.

Le stesse imprese sarebbero state utilizzate come “serbatoi di manodopera” da impiegare in modo illecito nella societa’ principale, operante a Castelcovati, eludendo le normative su somministrazione e sicurezza del lavoro.

L’inchiesta, avviata da controlli fiscali su due imprese cremonesi, avrebbe fatto emergere operazioni inesistenti per circa 7 milioni di euro, indebite compensazioni per 600 mila euro, e la somministrazione irregolare di 339 lavoratori tra il 2021 e il 2023, con sanzioni amministrative stimate in 850 mila euro.

Le tre societa’ coinvolte sono state poste in liquidazione giudiziale. Le indagini avrebbero inoltre documentato condotte di bancarotta fraudolenta per 1,4 milioni di euro e attivita’ di autoriciclaggio, con l’acquisto di orologi di lusso a Montecarlo. Le imprese non avrebbero adottato modelli organizzativi adeguati a prevenire reati fiscali e fallimentari, con la conseguente applicabilita’ delle sanzioni previste dal decreto 231.

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