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Covid: la Commissione d’inchiesta boccia di estendere le verifiche alla seconda e terza ondata della pandemia

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MILANO – La commissione regionale d’inchiesta sul Covid in Lombardia ha bocciato ieri la proposta delle minoranze, avanzata quindici giorni fa, di estendere il raggio d’azione dell’organismo alla seconda e terza ondata, accadute dopo la formulazione del piano d’azione della commissione.

Image of flu COVID-19 virus cell. Coronavirus Covid 19 outbreak influenza background. Pandemic medical health risk concept.

Così commentano in una nota i capigruppo di opposizione Fabio Pizzul (PD), Massimo de Rosa (M5S), Elisabetta Strada (LCE), Michele Usuelli (+Europa/Radicali), Niccolò Carretta (Azione): ”Il no all’estensione dell’indagine alle successive fasi drammatiche della pandemia e della sua gestione in Lombardia costituisce un pessimo segnale, per la verità non il primo, di una mancanza di volontà di arrivare ad acclarare procedure e responsabilità che hanno portato la Lombardia ad essere involontaria protagonista della vicenda del Covid-19. La commissione è nata con l’intento di porre rimedio agli errori e ai limiti di un sistema sanitario regionale che non ha retto all’urto del virus ma, pur non volendo violare la segretezza delle sedute, non si può non rilevare che l’atteggiamento della Giunta e delle forze di maggioranza è stato poco incline a favorire questo intento originale.
La bocciatura della nostra proposta, proprio mentre prende il via la discussione della riforma della sanità lombarda, è anche un segnale della scarsa volontà di trovare un piano comune su cui costruire la sanità dei prossimi anni. A questo punto, la commissione va verso il termine dei suoi lavori senza poter approfondire le fasi più drammatiche della pandemia. Continueremo fino in fondo il nostro impegno per raccogliere documenti e testimonianze su quello che è accaduto, ma non possiamo nascondere il nostro disappunto.”

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