MILANO – “Il trend dei ricoveri e dei contagi da Covid-19 è in diminuzione, Omicron fa meno paura delle varianti precedenti, la maggior parte dei cittadini si sono vaccinati o sono guariti e ci avviamo verso la bella stagione: al termine dello stato di emergenza il 31 marzo ci saranno tutte le carte in regola per mettere da parte lo strumento del Green Pass e riportare serenità e normalità tra la popolazione”.
Così il consigliere regionale Alessandro Corbetta (Lega), che prosegue: “Condivido le parole dei capigruppo leghisti in Parlamento Romeo e Molinari e del segretario Salvini che proprio in questi giorni hanno parlato di superamento del green pass a seguito della fase di emergenza. Bene ha fatto poi la Lega a non votare in Consiglio dei Ministri le nuove misure che di fatto vanno a discriminare e dividere i bambini tra vaccinati e non vaccinati”.
“Il green pass eterno, come ha già paventato qualcuno, è un’ipotesi da scartare senza se e senza ma in quanto non ha alcuna base scientifica e crea cittadini di serie A e di serie B. Stiamo andando verso la bella stagione e Omicron si è dimostrata molto contagiosa, ma di gran lunga meno pericolosa della varianti precedenti. Per questo ci auguriamo che lo stato di emergenza sanitaria termini definitivamente il 31 marzo e con esso anche l’obbligo di Green Pass. Già diversi paesi in Europa stanno andando in questa direzione considerando il covid come endemico e oggi servono aperture e allentamenti delle misure e non certo più restrizioni”.
“Il Green Pass – continua Corbetta – inizialmente aveva un senso soprattutto per permettere la riapertura in sicurezza di alcuni settori e per convincere più cittadini a vaccinarsi. Credo però che Draghi e Speranza siano andati troppo oltre nell’utilizzo di questo strumento che ha generato forti tensioni tra i cittadini oltre che importanti limitazioni delle libertà personali, del diritto al lavoro e una confusione incredibile tra le varie forme di green pass che ha portato anche a un grave appesantimento della burocrazia per molte attività e persone. Per non parlare poi dello sforzo richiesto alle forze dell’ordine per i controlli sul certificato verde che distolgono energie nella lotta ai veri criminali e delinquenti. Insomma – conclude Corbetta – i tempi sono maturi per aprire un percorso che porti al superamento di questo strumento e a individuare altre modalità meno restrittive e controverse per convincere chi non lo ha ancora fatto a vaccinarsi.”


















