BAREGGIO – Gabriella se ne è andata dopo una battaglia durata un anno. I volontari della Bareggio Soccorso l’hanno seguita fin da quando il covid l’aveva colpita, durante la prima ondata. Sembrava che tutto si fosse sistemato, ma quest’anno i problemi sono continuati e aumentati. Con le lacrime agli occhi hanno appreso che non ce l’ha fatta. Una storia tra le tante, mille storie quotidiane che si potrebbero raccontare. Così tante da poterci scrivere un libro da tramandare alle future generazioni. Di malattie gravi che non ti lasciano speranza. Lacrime, certo, perché non è affatto vero che chi sale su un’ambulanza o lavora nelle corsie di un ospedale non ha spazio per i sentimenti.
Alessandro vive a Bareggio ed è infermiere al San Carlo, oltre che volontario alla Bareggio Soccorso e ci racconta piangendo questa storia. Perché Gabriella è come se fosse sua mamma, sua sorella, sua amica. Di pazienti ne ha visti migliaia e per ognuno c’è posto nei suoi ricordi. Perché ognuno di loro ha una storia e una vita fatta di gioie e dolori. “Di Gabriella ricorderò per sempre la sua forza di volontà – racconta – prima il covid l’anno scorso. Era guarita e ne è uscita con una grande voglia di tornare a vivere. Addirittura di prendere la patente a 62 anni per poter aiutare il marito, malato di piede diabetico, nei trasferimenti”. Anche lei lavorava a contatto con le persone che soffrono. Era una OSS al Pio Albergo Trivulzio di Milano.
La voglia di ripartire e i sogni che facciamo spesso si scontrano con una realtà terribile. A febbraio di quest’anno cala il buio. Oltre ad una seconda positività al covid le viene diagnosticata una gravissima malattia. Comincia un calvario senza via di uscita culminato con un intervento chirurgico lo scorso 15 marzo. “Quando l’altra sera mi ha risposto la figlia e mi ha detto che la mamma era morta mi si è gelato il sangue – continua Alessandro – Ci siamo dovuti arrendere. La volontà di Gabriella non è bastata. Ma l’insegnamento che ha lasciato in noi è immenso. Proprio ieri al Pio Albergo Trivulzio hanno assunto la figlia. Sostituirà la mamma come OSS. Sembra quasi che Gabriella si sia fatta da parte per aiutare la figlia senza lavoro. Un ultimo immenso gesto di generosità. Sabato mattina alle 10 a San Pietro all’Olmo anche noi della Bareggio Soccorso saremo lì a salutarla per l’ultima volta”.