Corruzione e stalking, a Pavia chiesti 8 anni per un carabiniere

Nell'inchiesta Clean 2 che coinvolge imprenditori e forze ordine

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Una pena di 8 anni di reclusione, con l’accusa di corruzione e stalking. E’ la richiesta formulata oggi dai pubblici ministeri per Antonio Scoppetta, carabiniere del nucleo forestale accusato di corruzione e stalking. Il processo, con rito abbreviato in corso a Pavia, è legato all’indagine Clean 2 su presunti casi di corruzione che avrebbero coinvolto rappresentanti delle forze dell’ordine e imprenditori.

L’altro imputato è l’imprenditore edile Carlo Boiocchi, con l’accusa di induzione a dare e promettere utilità, per il quale è stata accettata la richiesta di “messa alla prova”, concessa per un mese, che prevede l’avvio di un percorso di riabilitazione con lavori di pubblica utilità per ottenere l’estinzione del reato. La sentenza è attesa per domani.

In un altro processo, già avviato con rito ordinario e che riprenderà in settembre, compaiono come imputati Maurizio Pappalardo, ufficiale dell’Arma in congedo, e Daniele Ziri, carabiniere dell’Ispettorato del lavoro.

Dall’indagine è emerso che Scoppetta (all’epoca dei fatti in servizio all’aliquota carabinieri della Procura di Pavia) avrebbe ricevuto da Pappalardo, in diverse occasioni, favori, denaro, prenotazioni alberghiere, in cambio di atti contrari ai propri doveri, quali informazioni sui procedimenti in corso, redazioni di atti in modo compiacente, giungendo addirittura ad indirizzare una attività di indagine in modo da nuocere all’ex fidanzata di Pappalardo. E’ in tale contesto che sarebbe maturato lo stalking, attuato da Pappalardo anche con l’aiuto di Scoppetta. I due sarebbero giunti addirittura ad impiegare altri militari in attività di controllo della ragazza.

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