“La Politica non può più impedire agli italiani di esprimersi sul fine vita. Ci sono famiglie che soffrono, ci sono persone che soffrono, che non hanno più tempo. Non possono più aspettare scuse e ritardi”.
Marco Ballarini, Sindaco di Corbetta, è sempre ‘sul pezzo’ e il tema etico da tempo assai discusso del fine vita è l’oggetto del suo ultimo post sui social. Un’uscita molto netta per un politico del centrodestra, anche se va detto, che su questi argomenti c’è sempre più libertà di coscienza, come dimostra la posizione ‘laica’ assunta dal Governatore del Veneto Luca Zaia in quota Lega.
Ma vediamo cosa dice il primo cittadino di Corbetta che da un lato dice espressamente Sì ad una legge sul fine vita ma più ancora lancia un appello alla politica italiana a fare in fretta a regolamentare la materia. Ne va della dignità delle persone. E su questo pensiamo che abbia assolutamente ragione.
La politica non può e non deve come accadde nel caso Englaro ancora una volta demandare il suo ruolo, facendosi piccola piccola e delegando le decisioni alle aule di Tribunale.
“Persone che preferirebbero finire la propria vita a casa loro, tenendo la mano di chi amano. Purtroppo questo non è ancora possibile e in molti vanno in Svizzera, soli e in stanze fredde. La Regione Toscana ha fatto un passo avanti nel definire la possibilità del fine vita. Molto bene. E’ opportuno, è urgente che anche in tutta Italia si inizi a regolamentare tutto ciò. Non è possibile che le persone che prendono questa decisione a malincuore per condizioni fisiche siano costrette ad andare all’estero per porre fine alla loro vita” aggiunge Ballarini prima dell’affondo finale.
“Mi rivolgo alla Politica: Signore e Signori, basta nascondersi, rimandare, basta scappare. Il Parlamento deve avere il coraggio di ascoltare il Paese e lasciare esprimere gli Italiani.
Non è un argomento semplice, non è facile porre fine alla propria vita, ma vanno capite le motivazioni, soprattutto è importante che si apra un tavolo di discussione, una Commissione dove in Italia finalmente si lavori per regolamentare questa pratica, dalla legge e dallo Stato Italiano.
Perché la libertà di difendere la propria dignità deve essere un diritto, fino alla fine”.
F.V.