CORBETTA Un uomo buono che ha fatto sempre del bene. Corbetta piange la scomparsa di Mario Baroli nato il 3 dicembre 1937 e morto il 3 gennaio di quest’anno. Non era sposato, non aveva figli. Ma non per questo la sua vita è stata meno intensa, dedicandola per tantissima parte al sociale. Ma chi era Mario Baroli? Anzitutto una nota storica. Era nipote della Cavalanta perché il nonno materno era colui che accudiva i cavalli della famiglia Ferrario, padroni della storica villa che divenne poi sede del palazzo comunale corbettese. E’ stato inoltre tra i soci fondatori del Comitato Frazione di Soriano e collaboratore dell’Inter Club di Bareggio finché l’età glielo ha consentito.
Tra le sue passioni anche quella di coltivare gli ortaggi. Negli anni ’80 finì più volte sulle pagine dei quotidiani e settimanali locali per via della frutta e verdura che arrivava dal suo orto, davvero di dimensioni eccezionali. Rilevò poi le vecchie scuole di Soriano trasformandole in abitazioni. All’interno di quegli edifici vennero ritrovate all’epoca delle preziose carte geografiche storiche risalenti alla seconda guerra mondiale che Mario non esitò a donare al Comune in modo da farle diventare patrimonio della cittadinanza. Con il Comune ha collaborato in diverse occasioni. In particolare donava i suoi ortaggi all’associazione Le Matite Colorate. Era muratore e agricoltore. Sue sono le mani che tenevano stretti i piedini di Federico, un bimbo che stava per essere battezzato. La foto fu talmente bella che vinse uno dei premi al concorso fotografico Città di Corbetta di quell’anno.
Cattolico praticante, la sua abitazione ospitava i gruppi di preghiera. E non dimenticava mai di partecipare alle iniziative della leva, la classe ’37. Le associazioni di volontariato potevano sempre contare su di lui e a loro non dimenticava mai di fare donazioni. Mario Baroli ha dato tanto in vita. Nipote e pronipote lo ringraziano, senza voler comparire, per l’esempio di vita che ha dimostrato con i fatti e non con le parole. Lo ringraziano per il rispetto per il prossimo e per la sua onestà, l’amore per gli animali e per la terra. Il primo dono di Dio.