Corbetta, a volte accade: una domenica di magia- con OPS- per ricordare l’incanto di Mia Martini

La recensione di Sabrina Carrozza

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A volte accade che, mentre vivi nel momento, ti accorgi che quello resterà nella tua storia personale.

Nel momento stesso in cui sta accadendo, quell’istante prende uno spazio all’interno del corpo, non solo nella mente, ma in un luogo imprecisato tra il cuore e lo stomaco. Per restarci. Per continuare ad emozionare anche nei giorni a venire.

Domenica è accaduto questo.

OPS!, Original People singing, ha nuovamente portato in scena a Corbetta qualcosa di irripetibile. Eppure, ormai, dovremmo saperlo: da undici anni a questa parte Alessandro Baronchelli, Patrizia Sevieri e il direttivo dell’associazione si impegnano a proporre eventi unici nel loro genere, spesso con la sola straordinaria forza della volontà e una capacità innata (tanto abusata nel termine, quanto rara, nella realtà): l’empatia. Quella che permette a questa piccola brigata di costruire legami solidi, duraturi, sinceri, con straordinari artisti della scena italiana.

Domenica, dunque, Stephanie Ocean Ghizzoni è giunta da Verona insieme ai suoi musicisti, Anna e Marco Pasetto e Daniele Rotunno, per portare Mia Martini sul palco. L’ha portata fisicamente, con un dipinto fedelissimo realizzato da lei stessa, e con una straordinaria esibizione. Come è stato possibile che un’artista dal background soul, jazz, blues, funky e gospel si calasse perfettamente in un’interpretazione così, lo ha spiegato a inizio concerto Oriella Soncin, che da presidentessa di SonOriArte ha pensato a questo spettacolo. Da Bellinzona, Oriella non ha voluto mancare ed anzi ha delineato in pochi minuti la capacità interpretiva di Stephanie, così straodinariamente aderente alla sua idea. Solo lei avrebbe saputo cogliere tutte le sfumature di un’artista che ha tracciato una linea importante nella storia della musica italiana, insieme ad altre artiste e più di quanto la storiografia musicale sia, ad oggi, riuscita a riconoscere. “Se non canto non vivo”, aveva detto un un’intervista dell’89 a Sanremo al suo ritorno, l’artista calabrese.

Ed è stato così che centosessanta presenti in sala Aldo Savi hanno assistito a uno spettacolo unico, una vita cantata così. Nella musica e nella voce di Stephanie, che ha fatto sua Mia Martini senza stravolgerla, ma di fatto arricchendola, abbiamo trovato un oceano di emozioni. Abbiamo trovato una donna che ha affrontato il successo come le difficoltà, la fama come lo stigma sociale, le cadute e la rinascita con una classe, una potenza e una carica uniche. Un brivido ha percorso più volte la sala, soprendendo questo pubblico così eterogeneo e grato per l’opportunità che OPS! è riuscita nuovamente a regalare gratuitamente alla città di Corbetta.

Un inedito “Amica Mia” ha accompagnato un repertorio di sedici successi, da “Mimì sarà” al bis, “Piccolo Uomo”. Difficile spiegare quale tra “Gli uomini non cambiano”, “E non finisce mica il cielo”, “Minuetto” o una straordinaria “La nevicata del ’56” arricchito dal ricordo personale di Stephanie abbia rappresentato il momento più alto della serata. E’ stato tutto alto. Di un altissimo valore.

C’è un aspetto in più che colpisce, non da poco. E’ la gioia. La bellezza di OPS! di fare accadere le cose con una trasparenza e una semplicità percepita quasi al tatto. In molti, uscendo, hanno chiesto quale sarà il prossimo passo. Di certo e davvero vicine ci sono le attività legate ai mercatini di Natale a Santo Stefano Ticino e Corbetta. Ma presto, in primavera, Original People Singing annuncerà un nuovo progetto, su un’opera originale. Sempre con questa straordinaria forza della volontà.

Non resta che seguire la pagina https://www.facebook.com/OPSCORBETTA

di Sabrina Carrozza

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