Il Natale 2025 sarà all’insegna della prudenza sul fronte dei regali, con gli italiani che spenderanno complessivamente circa 8,7 miliardi di euro, pari a 204 euro a testa. Si tratta di un calo del 20% rispetto allo scorso anno, legato in larga parte alle crescenti spese familiari che stanno spingendo circa 3 milioni di cittadini a ridurre il budget dedicato ai doni. Lo evidenzia un rapporto congiunto di Facile.it e Consumerismo No Profit, che analizza le principali voci di spesa delle famiglie nel periodo natalizio.
Anche il budget destinato al pranzo o al cenone del 25 dicembre risulta in diminuzione: la spesa media sarà di 64 euro, per un totale di 2,7 miliardi, in netto calo rispetto ai 3,5 miliardi del 2024, complice soprattutto l’aumento dei prezzi alimentari. Al contrario, cresce l’investimento negli addobbi natalizi, stimati in circa 270 euro a famiglia, con un incremento del 16% rispetto all’anno precedente.
A pesare sui bilanci domestici sarà anche il capitolo bollette: il costo medio per il riscaldamento a gas si attesterà intorno ai 1.013 euro. Pur rimanendo elevata, la cifra è comunque inferiore del 15% rispetto ai picchi del 2024, quando la spesa media aveva raggiunto i 1.190 euro.
Se da un lato si riducono i regali, dall’altro aumentano i viaggi: saranno 10 milioni gli italiani che partiranno per le festività, con un budget medio di 440 euro, in crescita del 31% sul 2024. La spesa complessiva supererà così i 5 miliardi di euro, contro i 3,9 miliardi dello scorso anno.
Chi sceglierà la montagna dovrà tenere conto dei rincari: gli skipass aumentano in media del 4,1%, le scuole di sci del 4,9%, e aggiungendo vitto e alloggio il costo totale per una famiglia di quattro persone cresce fino al 30%. Situazione non più favorevole nelle città d’arte, dove i pacchetti per Natale e Capodanno nelle strutture di fascia media superano i 150 euro a notte a persona in mezza pensione.
Sul fronte trasporti, i 6 milioni di italiani che viaggeranno in auto spenderanno per il carburante tra 60 e 74 euro, con una percorrenza media di 646 km. Per l’aereo sono previsti biglietti più cari: sulle principali tratte interne, come Catania–Milano o Catania–Roma, gli aumenti oscillano tra l’8% e il 14%, con la Milano–Roma che si conferma tra le più costose.
Anche i treni presentano segnali di tensione: già nel 2024 si erano registrati rincari fino al 300% rispetto ai prezzi medi annuali, e le prime simulazioni per il Natale 2025 confermano una tendenza simile. Rincari a doppia cifra anche per i traghetti: le principali rotte verso Sicilia, Sardegna e isole minori registrano aumenti compresi tra il 10% e il 20%, con tariffe consolidate su livelli elevati e variabili in base al giorno, all’orario e alla sistemazione scelta.



















