Conclave: partiti i preparativi nella Cappella Sistina. I 15 papabili da tenere d’occhio

Al via il 7 maggio; l'analisi curata da Daniel Dibisceglie

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Con l’inizio dei lavori nella Cappella Sistina, il Vaticano si prepara a uno dei momenti più solenni della storia della Chiesa: l’elezione del nuovo Pontefice. Gli operai della Fabbrica di San Pietro e i vigili del fuoco vaticani stanno allestendo il sistema di clausura e il celebre camino da cui si alzeranno le fumate.

Il Conclave si aprirà il 7 maggio. In attesa che i cardinali si riuniscano, si moltiplicano le previsioni sui possibili candidati.

Ecco una selezione di 15 papabili, suddivisi tra moderati, progressisti e conservatori.

I moderati

Pietro Parolin (Italia, 70 anni)
Segretario di Stato vaticano dal 2013, diplomatico esperto, rappresenta la linea della continuità istituzionale.

Marc Ouellet (Canada, 80 anni)
Prefetto emerito dei Vescovi, teologo solido, ha sempre mantenuto una posizione equilibrata nella Curia romana.

Pierbattista Pizzaballa (Italia, 59 anni)
Patriarca latino di Gerusalemme, esperto di dialogo interreligioso e protagonista in contesti complessi come il Medio Oriente.

Mario Grech (Malta, 68 anni)
Segretario generale del Sinodo dei Vescovi, uomo di mediazione, capace di parlare a tutte le anime della Chiesa.

Fridolin Ambongo Besungu (Congo, 64 anni)
Arcivescovo di Kinshasa, figura di riferimento per la Chiesa africana, con posizioni moderate su temi morali e sociali.

I progressisti

Matteo Zuppi (Italia, 69 anni)
Arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, vicino alla Comunità di Sant’Egidio, è uno dei leader della corrente più riformista.

Jean-Claude Hollerich (Lussemburgo, 65 anni)
Arcivescovo di Lussemburgo, promotore della sinodalità, favorevole a un approccio pastorale più inclusivo.

Luis Antonio Tagle (Filippine, 67 anni)
Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, molto popolare a livello internazionale, volto di una Chiesa globale e missionaria.

Robert McElroy (USA, 70 anni)
Arcivescovo di San Diego, voce autorevole del fronte progressista americano su temi ambientali, migratori e sociali.

José Tolentino de Mendonça (Portogallo, 58 anni)
Prefetto per la Cultura e l’Educazione, intellettuale brillante, sostenitore di una riforma culturale della Chiesa.

I conservatori

Péter Erdő (Ungheria, 71 anni)
Arcivescovo di Budapest, canonista di fama, difensore della dottrina tradizionale, apprezzato per il suo rigore.

Raymond Leo Burke (USA, 75 anni)
Ex prefetto della Segnatura Apostolica, simbolo della corrente tradizionalista più critica verso l’attuale direzione della Chiesa.

Gerhard Ludwig Müller (Germania, 77 anni)
Ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, teologo di grande fama, critico verso le aperture dottrinali.

Robert Sarah (Guinea, 79 anni)
Ex prefetto della Congregazione per il Culto Divino, voce forte a difesa della liturgia tradizionale e della centralità della preghiera.

Wim Eijk (Paesi Bassi, 71 anni)
Arcivescovo di Utrecht, noto per la sua fermezza sui principi bioetici e per il suo approccio conservatore.

Il prossimo Conclave sarà una scelta decisiva per la direzione futura della Chiesa: tra voglia di continuità, spinte riformatrici e richiami al ritorno alla Tradizione.
Il voto dei cardinali, come sempre, sarà influenzato tanto dai programmi quanto dalla personalità e dalla capacità di governo dei candidati.

Daniel Dibisceglie

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