La Lombardia è la regione italiana più esposta all’impatto dei nuovi dazi statunitensi al 30% su numerosi prodotti europei. Secondo le stime elaborate da ReportAziende.it su dati ISTAT ed Eurostat, l’export lombardo verso gli Stati Uniti nei comparti direttamente colpiti supera i 5 miliardi di euro l’anno.
A rischio ci sono tra i 30.000 e i 35.000 posti di lavoro, concentrati in particolare nelle province di Milano, Brescia, Mantova e Bergamo, dove si trovano alcuni dei distretti più internazionalizzati del Paese. La regione detiene il primato nazionale per esportazioni farmaceutiche verso il mercato americano, con una quota che rappresenta circa un terzo dell’intero export italiano di settore negli Usa.
Il distretto farmaceutico milanese – insieme a quello di Rho, Lodi e Monza – è tra i più vulnerabili al rallentamento delle forniture e alla contrazione dei margini.
Anche la meccanica pesante (Brescia e Bergamo), l’automotive e la componentistica industriale, nonché il settore moda e pelletteria (in particolare tra Mantova e Como), risultano fortemente esposti all’eventuale perdita di competitività causata dalle tariffe doganali.
Infine, anche il comparto agroalimentare lombardo, pur meno rilevante in valore assoluto rispetto ad altre regioni, potrebbe subire contraccolpi su formaggi Dop, salumi e olio Evo. Secondo le stime di ReportAziende.it, il 75% dell’impatto occupazionale sarà concentrato nel Nord Italia.