MILANO Eni celebra martedì i suoi primi 70 anni di storia proiettandosi nel futuro. Il gruppo guidato dall’ad Claudio Descalzi e dal presidente Giuseppe Zafarana ospiteranno martedì il presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli spazi del complesso Eni Gazometro di Roma Ostiense. Un’occasione per parlare di energia, della storia dell’Italia e del futuro di Eni impegnata a continuare a rappresentare un patrimonio dell’Italia. Da Mattei a Descalzi la storia del Cane a sei zampe segue un vero e proprio filo conduttore. Come ha spiegato recentemente l’attuale amministratore delegato alla guida dal gruppo da quasi 10 anni, citando Mattei: “‘Il vero tesoro non è nelle monete d’oro che possiamo produrre, ma nelle risorse che possiamo mettere a disposizione dello sviluppo umano’.
Questa è l’essenza dell’approccio ‘a doppia bandiera’ di Eni: contribuire allo sviluppo dei mercati energetici locali, appartenere alle comunità locali, preservare l’ambiente e promuovere lo sviluppo umano e la pace. In una parola, questa è la ‘giusta transizione’ in cui crediamo”, ha sottolineato Descalzi. La lunga storia di Eni nasce il 10 febbraio 1953 con la legge 136 del Parlamento italiano (che poi entrerà in vigore l’11 aprile) che istituisce l’Ente Nazionale Idrocarburi. La nuova compagnia energetica prende il posto della precedente Agip. La storia del gruppo si intreccia per lunghi anni con la storia di Enrico Mattei, uno dei più grandi protagonisti del miracolo economico italiano del Dopoguerra.
Nato nel 1906 e figlio di un brigadiere dei carabinieri Mattei, che nel 1934 aveva fondato l’industria Chimica Lombarda a Milano, durante la guerra si unisce ai gruppi partigiani e nel 1944 prende parte al Comando militare Alta Italia del Comitato di liberazione nazionale per conto della Democrazia Cristiana. Nei giorni successivi alla tormentata fine della guerra, Mattei viene incaricato da Alcide De Gasperi, l’allora presidente del Consiglio dei ministri, di liquidare e di provvedere alla sostanziale privatizzazione degli asset energetici dell’Agip, l’Azienda generale italiana petroli, costituita nel 1926 dallo Stato italiano per sviluppare una propria attività petrolifera. (segue) (Eca/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 08-OTT-23 12:00
ENI: CELEBRA MARTEDI’ I SUOI 70 ANNI DI STORIA PROIETTANDOSI NEL FUTURO/ADNKRONOS (2) =
ADN0246 7 ECO 0 ADN ECO NAZ ENI: CELEBRA MARTEDI’ I SUOI 70 ANNI DI STORIA PROIETTANDOSI NEL FUTURO/ADNKRONOS (2) = (Adnkronos) – Mattei sceglie però di non seguire questa indicazione, per realizzare un obiettivo che ritiene fondamentale: garantire al Paese un’impresa energetica nazionale, in grado di assicurare quanto serve ai bisogni delle famiglie e allo sviluppo della piccola e media impresa a prezzi più bassi rispetto a quelli degli oligopoli internazionali. Già dalla nascita quella di Mattei è una scommessa sul futuro che resterà nel Dna dell’Eni: non solo non scioglie Agip ma la rilancia trasformandola in un nuovo soggetto che diventa subito il motore della modernizzazione dell’Italia, all’epoca ancora profondamente agricola. Dopo una lunga e travagliata discussione, iniziata nel 1947, nel 1953 viene appunto istituito l’Ente Nazionale Idrocarburi. Nei decenni successivi, Eni accompagna il Paese nei grandi cambiamenti economici e sociali, continuando a mettere a disposizione le proprie risorse. Ma non solo. Il gruppo si muove anche sulla scena internazionale. Mattei, tra i primi a coltivare lo spirito di frontiera e il rispetto delle culture diverse, puntò sulla collaborazione con i paesi africani e del Nord Africa rompendo un modello di sfruttamento delle ‘7 sorelle’ ereditato dal colonialismo. Mattei, guardando decisamente al futuro, puntò a sviluppare le risorse dell’Africa permettendo al continente di sfruttare il suo potenziale di crescita. “Penso – spiegò il fondatore dell’Eni all’epoca illustrando quello che poi diventò la ‘Formula Mattei’ – che noi dobbiamo andare verso un rapporto diverso nel mercato petrolifero. L’Eni ha iniziato una nuova formula che è quella pagare i diritti che pagano gli altri e in più interessare il paese al 50% nella produzione, nello sviluppo delle proprie risorse. Naturalmente Eni partecipa sia per quello che c’è di buono che per quello che c’è di cattivo. È il primo passo verso quei rapporti diretti che dovranno per forza intervenire: dovrà esserci un rapporto diretto tra paese produttore e paese consumatore”. E a differenza di quello che succedeva in precedenza, sottolineava il fondatore dell’Eni, “non entriamo più come degli estranei” in questi paesi ma in un ambito di cooperazione. E tutto questo “porterà per l’Italia collaborazione economica e politica e dei vantaggi”. La storia di Mattei si conclude tragicamente il 27 ottobre 1962 quando il suo aereo, proveniente da Catania diretto a Linate, precipita a Bascapè in provincia di Pavia. Muoiono Mattei, il pilota Irnerio Bertuzzi e il giornalista americano William McHale.
Nel 1978 Eni promuove l’attività di ricerca geotermica in Italia conseguendo ottimi risultati a pochi chilometri dalla solfatara di Pozzuoli. Nel 1983 Eni inizia l’importazione di gas naturale dall’Algeria: il flusso di metano a fine anno raggiunge un ritmo medio giornaliero di 18 milioni di metri cubi. All’inizio degli anni novanta si trasforma in una società quotata in borsa, intraprendendo un processo di razionalizzazione e rilancio industriale basato, come sempre, su competitività e innovazione tecnologica. Dal 2014, con l’arrivo alla guida di Claudio Descalzi, inizia una nuova fase di evoluzione radicale, mirata a rispondere alle sfide poste dal cambiamento climatico e dalla transizione energetica. Eni cambia di nuovo e ancora più in profondità, accogliendo e sviluppando tutte le soluzioni e le tecnologie utili a offrire ai propri clienti prodotti e servizi sempre più decarbonizzati, con un approccio che dà valore all’intera filiera. Ancora una volta, a sostenere il cambiamento sono le competenze delle persone, la risorsa più preziosa dell’azienda