Il nuovo picco dei contagi Covid, l’inflazione, il caro energia e la percezione di instabilita’ politica del paese si fanno sentire sulle partenze estive degli italiani. Infatti, nonostante siano tanti gli italiani che andranno in vacanza questa estate – 27 milioni, come nel 2019 – la recrudescenza pandemica ha fatto crollare le partenze di luglio a 12,3 milioni rispetto ai 16,8 milioni previsti solo un mese fa. Un calo che, nel 20% dei casi, e’ determinato da disdette delle prenotazioni effettuate, mentre per il restante 80% e’ rappresentato da chi a giugno era intenzionato a partire ma poi non ha piu’ organizzato il viaggio. E’ quanto emerge da un’indagine di Confcommercio in collaborazione con SWG.
Caro energia, inflazione e crisi politica incidono, invece, sui progetti di vacanza per agosto e settembre che, pur rimanendo sostanzialmente stabili come numero di partenze rispetto a quanto previsto, vedono ridursi di quasi 3 milioni i viaggi di 7 giorni o piu’ e aumentare quelli di durata media (da 3 a 6 giorni) e soprattutto i break brevissimi di 2 pernottamenti al massimo. Una tendenza che trova riscontro anche nel budget che i viaggiatori metteranno a disposizione, soprattutto per le vacanze di media durata, che scende da 541 euro previsti a giugno a circa 475, e da 1.252 a 1.117 euro per i viaggi piu’ lunghi. Comunque, dei 27 milioni di connazionali che andranno in viaggio una o piu’ volte tra luglio e settembre pernottando a destinazione, l’88% ha scelto l’Italia mentre il 12% andra’ all’estero – per lo piu’ in Europa – soprattutto per vacanze di 7 giorni o piu’ ad agosto e settembre, dove si registra un picco del 28%.