MILANO “Una decisione che mi lascia sconcertato. Solo due anni fa “Le Trottoir” di Piazza XXIV Maggio riceveva l’Ambrogino d’Oro e ora il Comune vuole sfrattarlo dai suoi storici locali. È inaccettabile”.
Commenta così il consigliere comunale di Forza Italia e assessore regionale al Territorio e Sistemi Verdi, Gianluca Comazzi, la notizia dello sfratto dello storico locale della zona navigli da parte dell’Amministrazione milanese. “Il locale non ha debiti di alcun tipo ed è in regola con i pagamenti. Da più di trent’anni è parte della memoria storica e culturale di tutti i milanesi: qui veniva a scrivere il grande Andrea Pinketts e Philippe Daverio teneva lezioni gratuite. E ora il Comune di Milano vuole far chiudere definitivamente questo luogo. A nulla sono serviti gli appelli dei proprietari, il sindaco Sala infatti ha fatto orecchie da mercante alle lettere inviate e ora si rischia di perdere un altro tassello fondamentale della storia della città. Non possiamo permettere che ciò accada” conclude Comazzi.
Un locale mitologico, così considerano Le Trottoir quelli che lo amano. E sono in tanti, anzi tantissimi. Siamo negli anni ’90 e il locale all’epoca si trovava in Corso Garibaldi. La sua insegna verde (ma non solo) è entrata nella memoria collettiva. Le Trottoir è il locale degli artisti e non poteva quindi nascere che in Brera, da sempre il quartiere bohemiens di Milano. E qui, di artisti, ne sono passati a manciate.
L’indimenticabile Andrea Pinketts l’aveva destinato a luogo in cui scrivere fin dal primo giorno in cui vi mise piede, Philippe Daverio vi teneva lezioni gratuite sull’arte per tutti gli appassionati. Come si può pensare di sfrattare un’icona?