Coldiretti: neve e gelo, ma a gennaio aumento di 1 grado della temperatura

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MILANO  Il brusco abbassamento delle temperature con freddo, gelo e neve colpisce l’Italia dopo un mese di gennaio 2023 che ha fatto registrare una temperatura di quasi un grado (+0,96 gradi) superiore alla media storica del periodo 1991-2020 ma l’anomalia e’ stata addirittura di +1,46 gradi nel nord Italia.
 

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla banca dati aggiornata Isac Cnr che per il 2022 aveva gia’ registrato in Italia una temperatura superiore di 2,09 gradi la media storica. L’ondata artica – sottolinea la Coldiretti – e’ peraltro accompagnata da minime sottozero e nevicate locali fino al mare che tuttavia non compensano il pesante deficit idrico del Paese dove nel 2022 si e’ registrata la caduta del 30 per cento di precipitazioni in meno, con terreni, fiumi e laghi a secco ma anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico. Al Ponte della Becca (Pavia) il fiume Po si trova a -3,3 metri rispetto allo zero idrometrico con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate mentre i grandi laghi hanno percentuali di riempimento che vanno dal 35 per cento del lago di Garda al 34 per cento di quello Maggiore fino ad appena al 19 per cento di quello di Como, secondo le rilevazioni della Coldiretti. Una situazione preoccupante – sottolinea la Coldiretti – con l’avvicinarsi della primavera quando le coltivazioni avranno bisogno di acqua per crescere. L’arrivo del grande freddo, con bufere di vento artico che hanno sradicato alberi e fatto crollare le temperature nelle campagne – continua la Coldiretti – colpisce le coltivazioni invernali come cavoli, verze, cicorie, e broccoli ma anche fiori e gemme delle piante da frutto mentre nelle serre esplodono i costi del riscaldamento per ortaggi e fiori proprio alla vigilia di San Valentino. Il cambiamento climatico – precisa la Coldiretti – si manifesta con una piu’ elevata frequenza di eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.

 L’agricoltura – conclude la Coldiretti – e’ l’attivita’ economica che piu’ di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccita’ e dal maltempo che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro.

L’ondata artica – sottolinea la Coldiretti – e’ peraltro accompagnata da minime sottozero e nevicate locali fino al mare che tuttavia non compensano il pesante deficit idrico del Paese dove nel 2022 si e’ registrata la caduta del 30% di precipitazioni in meno, con terreni, fiumi e laghi a secco ma anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico. Al Ponte della Becca (Pavia) il fiume Po si trova a -3,3 metri rispetto allo zero idrometrico con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate mentre i grandi laghi hanno percentuali di riempimento che vanno dal 35% del lago di Garda al 34% di quello Maggiore fino ad appena al 19% di quello di Como. Una situazione preoccupante con l’avvicinarsi della primavera quando le coltivazioni avranno bisogno di acqua per crescere. L’arrivo del grande freddo, con bufere di vento artico che hanno sradicato alberi e fatto crollare le temperature nelle campagne colpisce le coltivazioni invernali come cavoli, verze, cicorie, e broccoli ma anche fiori e gemme delle piante da frutto mentre nelle serre esplodono i costi del riscaldamento per ortaggi e fiori proprio alla vigilia di San Valentino. Il cambiamento climatico si manifesta con una piu’ elevata frequenza di eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.

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