MILANO “Mentre nelle campagne si contano i gravi danni provocati dalla grandine che si è abbattuta a macchia di leopardo nelle città e nelle campagne, scatta da sud a nord della Penisola l’allarme incendi, favoriti dalle alte temperature e dall’assenza di precipitazioni che hanno inaridito i terreni nei boschi più esposti al divampare delle fiamme”.
Lo afferma la Coldiretti nel sottolineare che la grandine è “la più temuta dagli agricoltori per i danni irreversibili che provoca ai raccolti e in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno”. Il maltempo infatti – sottolinea la Coldiretti – “ha colpito campi di ortaggi e fiori ma anche mandorli, peschi, albicocchi e ciliegi, con la perdita dei futuri raccolti. A preoccupare con il ritorno del sole e i forti venti sono ora gli incendi favoriti da un inverno che dal punto di vista climatologico ha fatto segnare una temperatura superiore di 1,21 gradi la media storica ma l’anomalia è addirittura di 1,38 gradi in più al nord sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr dalle quali si evidenzia peraltro che nel 2022 è caduto il 30% di pioggia in meno”. “Una anomalia climatica che mette in pericolo gli 11,4 milioni di ettari di boschi che coprono più di un terzo della superficie nazionale. Per difendere il bosco italiano”, conclude la Coldiretti, “occorre creare le condizioni economiche e sociali affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli, anche nei confronti delle azioni criminali”