MILANO La natura è in tilt con il caldo record che inganna le piante che fioriscono fuori stagione da Nord a Sud del Paese, come in Puglia dove sono sbocciati i ciliegi mentre in Veneto fioriscono i nespoli ed anche le mimose in anticipo di 5 mesi rispetto all’8 marzo, il tradizionale appuntamento della festa della donna.
E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti delle alte temperature che stanno sconvolgendo la vita di piante e animali. Le fioriture anticipate sono pericolose perché – spiega la Coldiretti – c’è il rischio reale di esporle all’annunciato arrivo del maltempo con l’abbassamento delle temperature e la conseguente diminuzione del potenziale produttivo delle coltivazioni. L’anomalia climatica – sottolinea la Coldiretti – ha fatto peraltro scattare l’allarme siccità per tutte le colture in campo con gli imprenditori agricoli che stanno intltivazioni, dai kiwi prossimi alla raccolta al radicchio, dai carciofi alle cime di rapa fino agervenendo addirittura con irrigazioni di soccorso per non compromettere le coli altri ortaggi lungo tutta la Penisola.
A preoccupare – continua la Coldiretti – sono anche i terreni completamente secchi che impediscono le tradizionali semine autunnali dei cereali come il grano che in queste condizioni non riuscirebbe a crescere mentre si assiste a causa dello shock termico alla maturazione contemporanea delle verdure come cime di rape, cicorie e finocchi con i prezzi in campo in discesa libera.Il caldo perdurante e fuori stagione – aggiunge Coldiretti – mette a rischio anche l’uva da tavola non ancora raccolta sotto i tendoni, dove le temperature raggiungono picchi troppo alti per garantire la conservabilità del prodotto. Ma nelle campagne gli effetti si fanno sentire anche – precisa la Coldiretti – per i parassiti che sono rimasti attivi con le temperature miti e attaccano più facilmente le colture ancora in campo, come avviene peraltro nelle città dopo sono ancora diffuse zanzare e mosche.