AMBIENTE – Quest’anno sono caduti circa 50 miliardi di metri cubi di acqua in meno lungo la Penisola colpita da una grave siccità con drammatici effetti per l’ambiente, l’agricoltura ma anche per il turismo della neve. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alle previsioni di tempo stabile fino all’Epifania in Italia dove si registrano insolite alte temperature ma anche l’assenza di neve sull’Appennino con difficoltà per turismo e campagne. Se le piste da sci nel centro Italia sono deserte con un pesante danno per l’economia locale, la caduta della neve in questa stagione – sottolinea la Coldiretti – è infatti determinante per recupero delle risorse idriche nelle montagne e favorire la produzione agricola, secondo il vecchio adagio contadino “sotto la neve il pane”.
Invece il 2022 si classifica fino ad ora tra i più siccitosi degli ultimi trent’anni con la caduta del 30% di acqua in meno rispetto alla media storica del periodo 1991-2020 secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr relativi ai primi undici mesi dell’anno. La pioggia e la neve – continua la Coldiretti – sono importanti per dissetare i campi resi aridi dalla siccità e ripristinare le scorte idriche nei terreni, negli invasi, nei laghi, nei fiumi e nelle montagne dove i ghiacciai perdono di superficie e spessore.
I grandi laghi – precisa la Coldiretti – hanno percentuali di riempimento che vanno dal 18% di quello di Como al 26% del Maggiore fino al 34% del lago di Garda mentre il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è sceso a -3 metri e si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell`arco alpino ed appenninico.