Si tende a escludere la pista di un regolamento di conti nell’ambito della criminalità organizzata dietro l’omicidio dell’ucraino Ivan Disar e il ferimento del connazionale, Pavel Kioresko, contro cui sono stati esplosi almeno cinque colpi di pistola calibro 38 in una panetteria di piazzale Gambara ieri a Milano.
Alla base di questi primi convincimenti – ancora sono in corso le indagini – il fatto che i due uomini, pur gravati da qualche precedente penale di poco peso, non abbiano uno spiccato profilo criminale. Diversi testimoni, a quanto si apprende, confermano poi che il Killer fosse già nelle vicinanze dell’esercizio commerciale prima di entrare e aprire il fuoco. La sparatoria è avvenuta dopo che i due uomini erano rimasti per oltre un’ora all’interno dell’esercizio commerciale, parlando con il panettiere, che li conosceva. Presenti anche altri clienti, tra cui una donna di origine ucraina che sembra avere familiarità con i due feriti. Le forze dell’ordine hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza, sia della panetteria che delle aree circostanti, incluse le stazioni della metropolitana e le vie limitrofe. Si sta cercando di identificare la persona in fuga, sulla quale al momento non si hanno informazioni precise.
“Ancora una volta Milano è teatro di una brutale esecuzione in pieno giorno, questa volta in un panificio di Piazzale Gambara, con un morto e un ferito gravissimo. La situazione della sicurezza in città è fuori controllo, e chi continua a minimizzare la gravità del problema sta ingannando i cittadini.” Lo dichiara l’On. Riccardo De Corato, già vicesindaco di Milano e parlamentare di Fratelli d’Italia, commentando la sparatoria avvenuta ieri sera. “Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un’escalation di violenza preoccupante: accoltellamenti, rapine, aggressioni e ora un vero e proprio agguato a colpi di pistola. Eppure, c’è ancora chi cerca di negare la realtà, come l’ex capo della Polizia Gabrielli, che ha avuto il coraggio di affermare che con il centrodestra c’erano più reati. Un’affermazione smentita dai fatti: la criminalità cresce, i posti di blocco vengono sfondati impunemente, e gli attacchi alle forze dell’ordine si moltiplicano, alimentati dalle dichiarazioni irresponsabili di Sala e Gabrielli contro i Carabinieri nella vicenda Rami.” “Milano non può diventare un far west. Servono presidi fissi delle forze dell’ordine nei quartieri più a rischio, più uomini in divisa nelle strade e una politica che non sia complice di questa deriva. La sinistra smetta di negare l’evidenza e prenda atto che il modello di sicurezza che ha imposto non funziona. È ora di cambiare rotta prima che sia troppo tardi.”