― pubblicità ―

Dall'archivio:

Cinque anni fa, il grande gesto di un grande italiano: Beppe Parazzini

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Sono già passati (oltre) 5 anni da quando Beppe Parazzini, notaio di Bareggio molto noto e già presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, fece capire di che pasta è fatto opponendo la bandiera Tricolore ai no global e anarchici che marciavano, nel centro di Milano, contro l’Expo (che sarebbe iniziata il giorno successivo, l’1 maggio del 2015). Molti ricordano che l’immagine di Parazzini, bersagliato dalle uova dei facinorosi mentre era ritto sul balcone del suo studio, in pieno centro milanese, fece il giro dei giornali e delle tivù. Noi di Ticino Notizie intendiamo perciò omaggiare la figura di un grande italiano, e di un grande alpino, riproponendo il pezzo che dedicammo al giorno in cui l’esercito italiano volle premiare l’ufficiale in congedo Beppe Parazzini.

Buona lettura.

 

BAREGGIO – Non si è affatto spenta l’eco del gesto semplice, ma al contempo eroico, che ha dato fama nazionale all’illustre bareggese Beppe Parazzini. Non si spegne l’eco della sua dimostrazione di patriottismo sincero, schietto e non artefatto, una sorpresa soltanto per chi non conosce questo 71enne , già presidente dell’Associazione Nazionale Alpini.
Anche l’esercito italiano ha inteso omaggiare Parazzini, il coraggioso notaio di Bareggio che durante la manifestazione del 30 aprile, antecedente alla devastazione dell’1 maggio, fu bersagliato di uova per aver esposto la bandiera Tricolore dal suo ufficio di viale Majno.
Venerdì scorso 22 maggio, durante le celebrazioni per l’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, Parazzini ha ricevuto un encomio solenne dalle mani del Colonnello Mauro Arnò, che da meno di 1 anno comanda il Centro Documentale dell’Esercito (ex-distretto militare) di Milano.
Arnò, già ufficiale subalterno e superiore al Reggimento Artiglieria a Cavallo, ha ricoperto rilevanti e prestigiosi incarichi operativi in Italia e all’estero.
La cerimonia si è svolta nella presitigiosa caserma XXIV Maggio di Milano, in via Vincenzo Monti, nel cuore della città, sotto la perfetta regia del cerimoniere dell’esercito, l’ex assessore di Cassinetta di Lugagnano Luigi Cuomo, che da diversi anni ormai sovrintende a tutte le più importanti iniziative pubbliche nelle quali è coinvolto l’esercito. Parazzini, con sua somma sorpresa, ha trovato molti amici che erano stati messi al corrente del prestigioso encomio che avrebbe ricevuto di lì a poco. Al termine della funzione religiosa, il colonello Arnò ha consegnato a Parazzini una foto del 1970, quando il notaio svolse il servizio militare ad Aosta, unitamente a vecchi stati di servizio che erano custoditi negli archivi dell’esercito, e che l’ex presidente di Ana ha molto apprezzato.
La benemerenza consegnata a Parazzini, una pergamena racchiusa in una cornice, esalta la pubblica dimostrazione di attaccamento a valori, tradizioni, cultura e storia, quelli rappresentati dal Tricolore che il notaio ha esposto con fierezza. Al termine, ricevendo le felicitazioni di amici e ufficiali, Parazzini è tornato agli eventi che lo hanno reso famoso in tutta Italia, con la solita schiettezza: “Spavento? Per quattro uova? Probabilmente, se fossi stato su un vero campo di battaglia li avrei affrontati. Ero nel servizio d’ordine contro il terrorismo altoatesino, lì sparavano sul serio. Quelli erano quattro ragazzotti insoddisfatti e senza alcuna disciplina. Si vede che non hanno fatto il militare. Dovrebbero ripristinare la leva obbligatoria, anche per le donne, così imparerebbero cosa vuol dire far fatica nella vita”.

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi