Italiani non solo appassionati di delivery, tanto da non rinunciarci, ma sono anche sempre più quelli “a portata di rider”. Tre italiani su quattro, il 76%, sono ormai raggiunti da un sistema di consegne. Cresciuto nel 2024 anche il numero dei Comuni dove il servizio è disponibile: il 30% rispetto al 28% del 2023 e in forte crescita dal 16% del 2020, un vero boom rispetto ai 6,5% dei comuni con consegne a domicilio di cibo acquistato online del 2019 pre-pandemia.
A fornire una mappa dei rider italiani l’Osservatorio e-commerce B2c del Politecnico di Milano. Dopo le grandi città, dove il servizio è ormai una consuetudine, la nuova frontiera sono i piccoli Comuni, con meno di 20mila abitanti. Complice anche il fatto che spesso sono singoli ristoranti, dopo le grandi catene, ad affidarsi sempre più alle app per le consegne.Questo in un contesto in cui nel 2024 l’e-commerce alimentare vale 4,2mld, con il food delivery che pesa per 1,9mld, stimato in crescita del 9% rispetto al 2023. Più dei 1,5mld (+7%) dell’alimentare di largo consumo e dello 0,8mld (+4%) dell’enogastonomia. Il food delivery, col cibo pronto acquistato online e recapitato direttamente a casa dai rider, è il 46% dell’alimentare che si acquista online, pur raggiungendo tre italiani su quattro. Nel 2021 era il 42% del totale di 3,6mld e negli anni successivi è stato proprio la delivery il vero motore del settore.
Tanto che ogni italiano acquista ora in media online il suo pranzo almeno otto volte l’anno, con un aumento della spesa media a oltre 261 euro.A crescere, se pure più lentamente, è anche la spesa fatta online: nel 2024 sono il 94% gli italiani potenzialmente raggiunti da servizi di acquisto e consegna di beni alimentari di largo consumo dai supermercati, un dato consolidato dal 2023. In Italia sono state censite oltre 60mila iniziative, la maggior parte lanciate dalla gdo uscita profondamente e irreversibilmente trasformata dai mesi del lockdown.