Ciao Bruno, voce della nostra adolescenza

Se ne è andato all'età di 87 anni Bruno Pizzul, l'ultimo dei narratori di un calcio che non c'è più

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore, la morte di una voce può essere pure la fine del cuore o un eterno funerale della nostra adolescenza. Noi ragazzi cresciuti a Billy e Nutella o salame abbiamo usufruito e goduto delle telecronaca vecchia maniera. Quelle del racconto fine e ricamato e mai urlato.

Le emozioni restavano nel cuore per sempre non effimere e pungenti …La costruzione con annotazioni e informazioni puntuali e precise
Come la mitica telecronaca con squadra coreana dove il nostro Bruno Pizzul, doveva dire tutti i nomi improponibili e impronunciabili dell’ 11 asiatico. A testa altissima era un suo motto !!! Come la sua passione per uno sport vero e con me spettacolo quando ancora le partite in diretta erano un evento; una festa al mercoledì.

Oggi siamo pieni di incontri di ogni nazione e globo in ogni giornata della nostra settimana
Ma Bruno era la voce del mercoledì e soprattutto della nazionale … Mondiali 1986 iniziavo a capire il pallone e nel mondiale più bello e avvincente e con più fuoriclasse quella voce iniziò a diventare famigliare. Un italiano pulito e senza influenze come dalle vecchie scuole Rai; il vero servizio pubblico.

Ogni sua partita avevi una vita messa a disposizione gratis; il miglior corso di dizione e comunicazione vecchia e saga maniera.

Meglio di ogni corso perché con lui vivevi il suo trascorso; imparavi sempre qualcosa. Il calcio è una cosa seria ma non troppo perché aveva anche uno spirito simpatico e ironico. Pure auto ironia; scherzava sulla sua prestanza fisica e imponenza.

In una pubblicità girata a Milano ero una semplice comparsa e non sono riuscito ad avvicinarmi.
In uno studio televisivo dove era ospite e io nel pubblico mi avvicinai; avevo un pantalone bianco da 10 euro e camicia rossa da 5 euro presi al mercato con scarpe riciclate. Lui esclamò “che aitante ragazzo” …con abbronzatura del Ticino di Cerano.

Ero felice perché il grande Bruno Pizzul mi aveva elogiato per il mio pensiero e fisico. Molto spesso la grandezza di chi vive con le parole e sapere usare quelle giuste per dare sollievo al pubblico .

Le sue telecronache non mettevano contro tifoserie ma univano gli sportivi. Quelli veri !!! Gli amanti del pallone romantico della schedina e delle partite la domenica alle 15 o alle 14,30.
Quel Paese semplice ma rispettoso ; pure più preparato. Italiani dietro ad un tricolore della nazionale

Mentre aspetto il mio treno per Milano sento ancora la sua voce …. Quel timbro capace di dare gioie e dolore per la delusione; tutto con moderazione … Resterà la voce di un buon uomo, grande e professionista serio … Non chiedere mai chi era Bruno perché la sua voce sarà sempre nel nostro cuore e nella nostra mente. Non chiedere mai se era meglio Pizzul o i nuovi di oggi

Lui ha fatto un’epoca e tracciato una strada nella classe e gentilezza. Adesso sarà in cielo dove potrà gridare finalmente: Campioni del Mondo ….o Paradiso La sua forza era rendere speciale ogni luogo …

Le partite viste al bar, sala o cucina o di fretta in stazione erano una emozione in ogni azione

Ciao Bruno sarai sempre la voce della passione felice “.

Massimo Moletti

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