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Chivu “Sommer non lo cambio, conosco la forza dell’Ajax”

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AMSTERDAM (OLANDA) (ITALPRESS) – Il morale è quello che è, e non potrebbe essere altrimenti dopo le due sconfitte in campionato contro Udinese e Juventus. Ma il bello del calcio, ripetono sempre gli allenatori, è che a distanza di pochi giorni arriva sempre una nuova occasione, per tornare a vincere e rimettere al loro posto critiche e dubbi. Così capita all’Inter, che domani si misurerà con l’Ajax nella prima giornata di Champions dopo la sconfitta in campionato con la Juve.

“Torniamo sulle solite – ha ribattuto il tecnico nerazzurro Cristian Chivu -. La squadra per me è forte e l’ha dimostrato anche con la Juventus. Guardando solo il risultato allora si può puntare il dito. Sappiamo cosa vuol dire perdere il derby d’Italia ma bisogna anche guardare le cose fatte bene durante la partita. Per me manca poco per dare continuità a quello che di buono stiamo facendo. Manca poco anche per dare morale alla squadra che sta facendo di tutto per uscire da questa situazione. Si tratta solo di risultati”.

Il mister rumeno è uomo di campo e conosce bene le dinamiche dello spogliatoio. Così, a proposito del possibile cambio in porta tra Sommer e Martinez ha tagliato corto, sorprendendo tutti: “Non ho mai parlato di un cambio portiere – ha sottolineato -. Non è giusto mettere Sommer in piazza e tirargli i sassi. Non mi sembra bello dal punto di vista umano e Sommer ha dimostrato anche l’anno scorso il suo lavoro. Oggi cambiare Sommer perchè lo chiede il popolo non mi sento di farlo. Ho grande stima di Martinez e avrà la sua chance e ho stima anche per Di Gennaro. Sommer ora va anche sostenuto umanamente”.

In questo momento, del resto, più che una rivoluzione serve ritrovare la sua squadra, le dinamiche di gioco che le hanno permesso lo scorso anno di raggiungere la finale e la convinzione di poter essere di nuovo protagonisti. La qualità è superiore a quella dell’Ajax, ma Chivu conosce bene l’ambiente e sa che domani sera non sarà una passeggiata. “So la qualità che ha questo Ajax, conosco il progetto e quello che si cerca di fare negli ultimi anni in questa società, le loro ambizioni – le parole dell’ex difensore – So come affrontano una squadra come l’Inter, sentivo prima che si parla di Ajax come vittima ma è una grande squadra internazionale, gli ultimi anni non sono stati all’altezza, ma nel passato breve ad esempio con Ten Hag sono stati vicini alla finale di Champions, sono arrivati in finale di Europa League. Non devono fare la vittima, so quanto è difficile giocare in questa squadra e so l’Ajax cosa può mettere in campo. Sarà una partita tosta e dovremo essere preparati dal punto di vista mentale e fisico. L’Ajax è una squadra forte, giovane, abbina esperienza e gioventù, tecnica, ben allenata che ha velocità. Bisogna essere pronti ad affrontare una partita del genere perchè la prima in Champions è sempre importante”.

Insieme a lui in conferenza Denzel Dumfries, un altro di quei giocatori che, se in serata, sanno fare la differenza. E la sua gamba servirà eccome per uscire da un momento non facile: “Non abbiamo iniziato il campionato come volevamo, ma tocca a noi migliorare e trovare le motivazioni giuste. Siamo una rosa con grande esperienza e carattere, ci guardiamo negli occhi e sappiamo che abbiamo tanto da migliorare – ha spiegato l’olandese -. Ora c’è un’altra competizione, dobbiamo iniziare bene, dipende tutto da noi, dobbiamo dimostrare cosa valiamo. L’Ajax è sempre una buona squadra, ha tante qualità anche individuali. Ho seguito il loro inizio stagione, hanno una buona idea di gioco. Cosa succede? Se vedi la gara con la Juve c’erano delle occasioni dove abbiamo concesso gol troppo facilmente, su questo abbiamo lavorato e ci siamo detti che dobbiamo migliorare. Ma il nostro gioco è stato dominante, l’abbiamo persa nei dettagli. Ma abbiamo esperienza e sappiamo come riprenderci. Chivu? Tutto il mondo lo conosce come un vincitore e lui cerca di passare questo ai giocatori. Sono contento di averlo come allenatore”, ha concluso.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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