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Dall'archivio:

C’era una volta l’inverno…. di Massimo Moletti

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Ormai da molti anni ho abbandonato la vecchia stufa a legna per una più comoda e moderna stufa a pellet .. Un affare per noi freddolosi e molto più pulita e regolabile rispetto alle vecchie stufe da ardere il ceppo ..
Economica prima del rialzo vertiginoso dell’elemento combustibile. Una “ragazza” che fa tutto da sè e decide lei quando spegnersi…
L ‘inverno è sempre più duro per chi non è abituato al freddo o vuole vivere ai tropici.
Il generale che miete vittime e feriti senza sparare un colpo è sempre temuto assai. Le giornate si accorciano i gradi calano e il vento, piogge gelate e neve…crescono.
Ma col tempo la memoria sale in paradiso e non lascia nulla.

Io mi ricordo gli inverni gelidi e con tetti congelati e i canali con pochi e pendenti ghiacci..
Quando andavi a scuola per scaldarti e intanto scaldavi il banco..
Le feste dell’oratorio con cioccolata liquida come l’acqua, ma calda e fumante come un oro per il corpo. Le salamelle con ancora la pelle, ma calde e soffici come una nuvola di calore piacevole…

Poi c’era lei la stufa e io come un moderno pupazzo di neve danese a ballare intorno per raccogliere i sorrisi dei miei genitori a raccontare dello spettacolo dove ero sempre l’angioletto…

E poi per noi ceranesi doc l’ inverno era riposo dai campi per stare tutti intorno a quella signora piacevole col suo calore ma anche sospettosa e rispettosa nel volere accendere il suo fiammante sorriso e molto spesso fumosa per poca pulizia ..
Era l’inverno semplice di una popolazione che aspettava il giudizio del maiale per poter tirare fuori l’argenteria e il servizio buono da offrire al macellaio…
Un giorno di festa e buona tavola dove potevi nell’assaporare i sapori casalinghi nostrani
Dove le lacrime per il povero suino appeso mi passavano…in un attimo

Quegli  inverni non ci sono più per fortuna o sfortuna…
La vecchia stufa è in magazzino ma il ricordo è sempre nel mio cuore gira e rigira eravamo più forti.
Il freddo prima era più sopportato come molte altre situazioni…
Le parti più grandi le voglio ancora ma non c è più chi rinuncia alla sua per fare festa con me …

Il generale sarà sceso di grado con le difese che abbiano ma il bicchiere bisogna vederlo sempre mezzo pieno come la mia stufa a pellet che devo riempire perché suona il segnale.

Ciao vecchia stufa in questa favola sei tu che vieni messa da parte …ma l’importante non é diventare famosi ma essere nel cuore dei nostri cari …..
C’era una volta l’inverno e la nebbia ma questa è un’ altra storia..

 

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