Centrali idroelettriche, nuova “guerra dell’acqua” tra piemontesi e pavesi

Gli impianti in progetto a Chivasso e Torino potrebbero ridurre la portata del Canale Cavour, fondamentale per l’irrigazione delle risaie lomelline

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Riecco lo spettro della siccità e, con esso, il timore di una nuova “guerra dell’acqua” tra Piemonte e Lombardia. Dopo l’estate drammatica del 2022, quando il Po toccò livelli storicamente bassi e le risaie della Lomellina lottarono per sopravvivere, il mondo agricolo pavese guarda con crescente preoccupazione ai progetti di due centrali idroelettriche destinate a sorgere a Chivasso e Torino, proprio lungo il tratto del canale Cavour, arteria vitale per l’irrigazione di oltre 80mila ettari di risaie tra Lomellina e Pavese.

Come riporta La Provincia Pavese, l’iniziativa è promossa dalla Coutenza Canale Cavour, che riunisce le due grandi realtà irrigue dell’area risicola padana: Est Sesia (competente su Lomellina e Novarese) e Ovest Sesia (attiva nel Vercellese). Accanto a questo primo progetto, tuttavia, se ne affaccia un secondo, promosso dalla Città metropolitana di Torino, ancora in fase preliminare ma già capace di suscitare forti timori tra gli agricoltori pavesi.

Il canale Cavour, costruito a metà Ottocento e lungo 83 chilometri, nasce a Chivasso dalle acque del Po e termina il suo corso nel Ticino, a nord di Novara. È da sempre il principale canale di derivazione che garantisce l’approvvigionamento idrico delle risaie lomelline attraverso una fitta rete di diramatori.

Il timore degli agricoltori è che, se una parte della portata del Po venisse utilizzata anche per la produzione di energia idroelettrica, potrebbe ridursi la disponibilità d’acqua per l’irrigazione, compromettendo la tenuta di un comparto economico che rappresenta un’eccellenza europea.

Secondo La Provincia Pavese, nelle ultime settimane i tecnici della Coutenza hanno avviato diversi sopralluoghi e incontri informativi, ma da Est Sesia – oggi guidata dal commissario Ettore Fanfani, subentrato a gennaio a Camillo Colli su decisione congiunta di Lombardia e Piemonte – non sono ancora arrivati commenti ufficiali.

A sollevare apertamente il caso è Confagricoltura Pavia, guidata dall’imprenditrice Marta Sempio, che parla di “grave preoccupazione e contrarietà” di fronte a progetti che, spiega, “impattano sulla disponibilità irrigua di una portata che, seppur derivata dal Po in provincia di Torino, è di fondamentale importanza per tutta la Lomellina”.

“La siccità del 2022 – ricorda Sempio – ci ha insegnato che ogni goccia d’acqua è preziosa per un territorio che vive grazie ai canali irrigui. In tempi di scarsità idrica, introdurre ulteriore concorrenza per la risorsa acqua è una scelta senza senso, che rischia di danneggiare gravemente le nostre aziende agricole.”

Confagricoltura chiede massima trasparenza sugli iter autorizzativi e auspica che gli utenti di Est Sesia siano informati in modo chiaro e tempestivo sulle iniziative in corso.

“Ci auguriamo – conclude Sempio – che Est Sesia difenda i territori irrigui del proprio comprensorio opponendosi in ogni sede e in ogni modo a simili progetti. Non si può da un lato contestare il deflusso ecologico e dall’altro sostenere centrali idroelettriche che lascerebbero solo poche gocce d’acqua agli agricoltori della Lomellina.”

Un appello, quello del mondo agricolo pavese, che suona come un monito in vista della prossima stagione irrigua: la “guerra dell’acqua” tra le due sponde del Ticino, infatti, potrebbe presto riaccendersi.

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