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Castano Primo: controlli al mercato, da una sanzione per rifiuti sorpresi lavoratori in nero

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CASTANO PRIMO Controlli in area mercato, da una sanzione per rifiuti sul suolo pubblico la Polizia locale di Castano Primo avvia un’indagine e sorprende lavoratori in nero. E’ quanto emerso durante il mercato settimanale del giovedì a seguito di accertamenti da parte degli agenti di Polizia locale di Castano Primo, i quali nelle scorse settimane avevano elevato una sanzione amministrativa nei confronti del titolare di un banco ortofrutticolo sito all’interno dell’area di piazza Ardizzone, in quanto al termine dell’orario di vendita lasciavano la postazione assegnata senza raccogliere i rifiuti da loro prodotti, incuranti delle norme in materia. L’attività della Polizia locale, non si limitava alla semplice contestazione della sanzione amministrativa in quanto gli operanti avendo notato anomalie, monitoravano e documentavano l’esercizio di vendita nelle settimane seguenti riscontrando la presenza di lavoratori extracomunitari presumibilmente non in regola.

Raccolti tutti gli elementi utili il Comando Polizia locale predisponeva un servizio congiunto con la sezione meneghina dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e nello scorso giovedì procedevano ad effettuare un sopralluogo congiunto.
A coordinare l’attività il vicecomandante Gaia coadiuvato dal sovrintendente Liguori esperto di polizia commerciale.

Durante il blitz venivano identificati tre soggetti extracomunitari dediti all’attività di vendita alimentare, dagli accertamenti effettuati in materia del lavoro dagli ispettori emergevano anomalie, dal controllo documentale di polizia emergevano altresì una serie di irregolarità, circa la posizione di permanenza sul Territorio Nazionale come di seguito indicato:
– il coadiuvante che materialmente nelle settimane precedenti reggeva l’attività risultava un cittadino di origini del Bangladesh di anni 38 con permesso di soggiorno scaduto, destinatario già di un ordine di espulsione dall’Italia da parte del Questore, pertanto gli veniva notificato tale provvedimento esecutivo con l’ordine a raggiungere la frontiera entro un numero definito di giorni;
– uno dei lavoratori di origine marocchina di anni 34, risultava destinatario di rigetto del permesso di soggiorno e nei confronti dello stesso veniva redatto biglietto d’invito a presentarsi presso l’Ufficio Immigrazione della Questura ai sensi dell’art. 15 del TULPS per regolarizzare la propria posizione;
– l’altro soggetto anch’esso irregolare, di anni 30 e origine del Bangladesh risultava destinatario di decreto di revoca della misura di accoglienza, pertanto si provvedeva a notificargli il decreto a suo carico da cui decorrono i 60 giorni per poter proporre ricorso.

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