CASSINETTA Ha atteso un paio di giorni, Domenico Finiguerra, poi nel mezzo del post Ferragosto di raccolta delle firme di Unione Popolare per cui è candidato al Senato (l’obiettivo dovrebbe essere raggiunto) è arriva la sua dura, decisa replica ai tre consiglieri comunali dissidenti di Per Cassinetta Finiguerra Sindaco che hanno annunciato la volontà di dimettersi, con un documento fortemente critico verso il primo cittadino della piccola perla adagiata sul Naviglio.
Ecco il documento integrale diffuso da Finiguerra sui social network.
Il comunicato via social del 16 agosto con cui i Consiglieri Comunali Gibelli, Rubin e Pisati in pompa magna hanno annunciato le loro dimissioni, mai però effettivamente rassegnate perché non formalizzate al protocollo del Comune, e motivate dalla mia candidatura al Senato con la lista
Unione Popolare, rappresentano una delle pagine più basse della politica cassinettese.
Le persone corrette e serie, nei confronti prima di tutto dei cittadini che dovrebbero avere l’onore di rappresentare, fanno coincidere le parole con i fatti. Se comunico che mi dimetto, o lo faccio contestualmente o immediatamente dopo, non inizio un balletto sui social volto a sollevare un inconcludente polverone strumentale solo a bloccare l’attività amministrativa.
Sì, perché le dimissioni, sebbene virtuali, non hanno impedito ai consiglieri Pisati, Rubin e Gibelli nei fatti di abbandonare, con effetto immediato e a metà dell’opera, tutti gli impegni assunti; in particolare come consiglieri delegati dal Sindaco al compimento di importanti azioni amministrative e organizzative nel pieno dell’attività che il Comune sta portando avanti da settimane per la buona riuscita della Festa Patronale.
Chi siede in Consiglio Comunale in rappresentanza di un programma e dei cittadini ha il dovere di lavorare per realizzare gli obiettivi per i quali ha ottenuto il consenso. Ma soprattutto ha il dovere di rispettare gli elettori per la fiducia accordata. Perché quando ci si candida per un incarico pubblico ci si prende un impegno solenne con le istituzioni che non sono un luogo di ricreazione ma della coerenza.
Il programma elettorale dev’essere il faro dell’agire della maggioranza che governa. E noi abbiamo dimostrato di amministrare con coerenza. Non un punto del nostro programma è stato violato tant’è che gli stessi consiglieri che stanno “annunciando” dimissioni, nel loro comunicato, danno atto che azioni importanti sono state svolte in linea con il programma e non denunciano alcuna azione amministrativa contraria allo stesso.
L’unico e vero motivo delle annunciate dimissioni di Pisati, Rubin e Gibelli sta tutto nelle prime righe del loro comunicato ovvero stigmatizzare una mia scelta che gli stessi hanno definito “personale”: la mia candidatura al Senato della Repubblica. Una scelta personale che non compromette l’azione amministrativa di Cassinetta e che potrebbe, anzi, portare solo benefici a tutto il nostro territorio che avrebbe finalmente un rappresentante portatore delle istanze locali (pensiamo solo alla strada, all’ospedale, alla ferrovia, all’agricoltura, al turismo, all’accesso a contributi e finanziamenti al pari di altre aree).
Ai molti cittadini che in questi giorni mi hanno fermato, telefonato o inviato messaggi, per chiedermi “ora cosa succede?”, ho risposto che anche nell’ipotesi in cui venissi eletto senatore continuerei a fare il sindaco, data la compatibilità delle due cariche, e che quindi da parte mia e del gruppo che mi sostiene non c’è alcuna intenzione di abbandonare Cassinetta e voltare la faccia agli elettori. Perché abbiamo importanti progetti già avviati da portare a termine e di nuovi da realizzare, perché abbiamo cospicui contributi e finanziamenti per la comunità cassinettese (soprattutto per i giovani e per i bambini) da portare a casa, perché abbiamo un alto senso delle istituzioni ed un irrinunciabile attaccamento morale al bene di Cassinetta di Lugagnano.