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Casorezzo, l’oratorio ‘si rifà il trucco’. Ecco il progetto di restauro

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CASOREZZO – Che sia un luogo di socialità privilegiata non vi è dubbio. Come tutti gli oratori, anche il san Luigi di Casorezzo non fa eccezione. Ma per la struttura che accoglie decine di giovani è tempo di concedersi qualche ritocco per sottrarsi all’inevitabile usura del tempo. E a questo riguardo la parrocchia ha invitato i cittadini a mettersi una mano sul cuore e l’altra nel portafogli per contribuire a ristrutturare una casa che è di tutti. Non sono  pochi i casorezzesi che, acquistando un mattone come da invito della parrocchia stessa, stanno contribuendo alla causa e in questo modo anche onorando la memoria dei loro cari. Un gesto che ha suscitato forte commozione e ringraziamento da parte del parroco don Eugenio Baio: “ringraziamo i famigliari dei defunti – scrive nell’ultimo numero del bollettino – che chiedono di sostituire ai fiori una offerta per il nuovo oratorio in memoria dei propii casi, è un modo utile per dimostrare la propria partecipazione al loro dolore e, nello stesso tempo, per sostenere un’opera che serve a tutta la comunità”.

Ciò che il nuovo oratorio si candida a essere si legge in una corposa relazione illustrativa redatta dall’architetto Gabriele Buratti e che campeggia nel sito della parrocchia: “il progetto – spiega – prevede la costruzione di un nuovo edificio all’interno dell’attuale area destinata ad oratorio, di proprietà della parrocchia, a fianco della chiesa di san Giorgio martire in piazza San Giorgio; l’intento è di sistemare l’intera area dell’oratorio dotandola di un nuovo edificio in grado di soddisfare le esigenze della comunità parrocchiale, aperto e disponibile anche alle esigenze e all’uso dell’intera comunità, dalle scuole alle associazioni”. Insomma, una struttura da tutti e per tutti. Il nuovo edificio sarà strutturato in due parti, una verso la piazza e l’altra verso via Asilo. La prima parte del volume accoglie al pianterreno sala giochi, bar, cucina e deposito, al primo cinque aule destinate al catechismo e una per le attività collettive. Il secondo volume sarà, precisa Buratti, a uso multifunzionale” e, prosegue, in esso “sarà possibile fare varie attività sportive  e di gioco collettivo, organizzare piccoli spettacoli e rappresentazioni, riunirsi per pranzi, cene e feste”. Aree quindi funzionalissime a ogni tipo di utilizzo e in grado di favorire una sempre più intensa aggregazione tra le varie anime della comunità. La sistemazione dell’area esterna, precisa ancora Buratti, “prevede l’abbattimento del vecchio edificio del cineteatro e la trasformazione dell’area a zona a verde per il gioco all’aperto dei bambini”.  Un edificio che, con un occhio privilegiato sulla socialità cristiana caratteristica fondante di un oratorio, si propone di essere, conclude Buratti, “un edificio con una spiccata qualità architettonica, nella forma, nell’uso dei materiali, nel rapporto con il contesto costruttivo e gli edifici preesistenti”. Un oratorio sempre più a misura di comunità e di un utilizzo polifunzionale.

Cristiano Comelli

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