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+Caso Panzeri-Giorgi: a Bollate si dimette l’assessore Lucia Rocca

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BOLLATE L’Assessore di Bollateย Lucia Roccaย rimette le deleghe al Sindaco e si autosospende dal Partito democratico. La decisione in seguito alle indagini in corso relative all’Ongย Fight Impunityย di cui ha fatto parte.
Le sue deleghe verranno ora affidate alย Vice Sindaco Alberto Grassiย che le ha giร  gestite nel precedente mandato amministrativo. Si tratta di: Lavori pubblici, Infrastrutture, Manutenzione immobili pubblici.

“Il gesto di Lucia Rocca, di cui prendo atto, dimostra un grande senso di responsabilitร  politica โ€“ ha commentato ilย Sindaco di Bollate Francesco Vassalloย โ€“ che apprezziamo molto. Abbiamo fiducia nella Magistratura e riteniamo che questa decisione rappresenti uno scrupolo utile a garantire il corretto decorso delle indagini. Speriamo, ovviamente che si dipani tutto nel piรน breve tempo possibile. Crediamo, conoscendola, che sia lontana da questi ignobili fatti”.

Confermando l’estraneitร  ai fatti, Lucia Rocca ha preso la decisione di rimettere le deleghe per evitare speculazioni soprattutto in un periodo di campagna elettorale in vista delle regionali del prossimo febbraio.

GLI SVILUPPI

Maria Dolores Colleoni, arrestata come il marito Antonio Panzeri nell’inchiesta Qatergate, finira’ presto in un carcere belga a meno che i suoi legali non presentino e vincano un ricorso in Cassazione. Lo hanno deciso i giudici della Corte d’Appello di Brescia accogliendo la richiesta del magistrato Michel Claise e della Procura Generale dopo oltre cinque ore di camera di consiglio. ‘Consegna’, appunto, e non tecnicamente estradizione, una procedura piu’ semplice e veloce perche’ avviene tra Paesi dell’Unione Europea. Colleoni, andra’ in carcere all’inizio ma poi potra chiedere domiciliari e verosimilmente dovrebbe averli. Seduta nella gabbia riservata agli imputati, la donna di 67 anni, ora ai domiciliari nella sua casa di Calusco d’Adda, in provincia di Bergamo, ha provato a convincere la Corte di essere estranea alle accuse. La sua difesa: “non conoscevo gli affari di mio marito, non ho mai fatto viaggi da 100mila euro e nemmeno ricevuto regali dall’ambasciatore marocchino”.

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