RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO
“Consigliere Garavaglia,
le scrivo queste righe con l’auspicio che possano invitarla a fermarsi a riflettere sul suo modo di agire in campo politico, troppo spesso mirato a strumentalizzare la verità dei fatti, che la porta inevitabilmente a raccontare le cose in modo difforme da come sono, una volta passate al vaglio non limpido della sua percezione della realtà.
Io ricopro da pochi anni una carica di assessore tecnico esterno, lei frequenta gli ambiti politici da quando io ero una bambina, tuttavia un piccolo suggerimento mi sento di poterglielo fornire: raccontare i fatti reali è sempre un dovere di correttezza nei confronti dei cittadini. Anche nella vicenda in cui ha scelto di coinvolgermi, se lei avesse raccontato la verità avrebbe avuto pienamente ragione, invece dalla risposta della Prefettura ha avuto modo di verificare che il suo vile tentativo di accusa si è rivelato una disfatta su tutti i fronti.
E adesso, mi permetta di fare un po’ di luce sui veri fatti. Partiamo dall’analisi della data in cui è stata protocollata la sua mozione, in riferimento al mio presunto (a quanto pare solo nelle sue fantasie!) conflitto d’interessi: era il 27 maggio 2017, a una quindicina di giorni dalla consultazione elettorale a Magenta per le amministrative, ove mio marito Fabrizio Ispano era candidato alla carica di Consigliere Comunale. Istantaneamente, quel giorno mi sono domandata perché non ha presentato la mozione tempo prima: in fondo, se aveva così a cuore il bene del Comune di Ossona, poteva porre le medesime domande in situazioni precedenti. Invece no, le ha poste e ne ha dato ampio risalto sugli organi di stampa, proprio a poco più di dieci giorni dal voto a Magenta.
Che dire? Nella maniera più naturale possibile il mio pensiero è subito andato al fatto che mio marito Fabrizio, trovandosi articoli sui giornali riferiti ad un mio “presunto conflitto di interessi” proprio in procinto del voto, ne potesse trarre sicuro svantaggio. Personalmente non conosco certo la finalità della sua mozione, tuttavia mi sembra ci siano una sommatoria di coincidenze non certo casuali, ma profondamente volute.
In secondo luogo, in quel periodo Monica Porrati aveva dato da poco le dimissioni da assessore: mi auguro che lei, consigliere Garavaglia, non abbia pensato che con le mie dimissioni in seguito alla sua mozione, sarebbe caduta la Giunta di Ossona per venuta meno di parità di genere. Il Sindaco avrebbe tranquillamente coinvolto nella propria compagine amministrativa figure almeno altrettanto idonee al ruolo.
Spero non fosse questa la sua mira, perché se così fosse sarebbe davvero un’ipotesi risibile.
Inoltre, se fin qui ho avanzato delle ipotesi, ora mi sento di dirle una certezza: lei ha strumentalizzato il mio Curriculum Vitae e la mia professionalità, nonostante siano state rispettate le norme di legge.
Le ribadisco a tal proposito quanto riportato nella risposta da lei richiesta al Prefetto:
“Dalla documentazione allegata dalla S.V. non si configura nel caso in esame, pertanto, neppure la sussistenza dell’ incompatibilità di interessi, prevista dal citato art. 63 del TUEL 267/2000, volto ad impedire che possano esercitare le funzioni di amministratori comunali i soggetti portatori di interessi confliggenti con quelli del comune. Secondo consolidata giurisprudenza le ipotesi di incompatibilità previste dalla legge sono di stretta interpretazione ed applicazione.”
Infine: aveva proprio bisogno di chiedere conferma al Prefetto, dopo la risposta chiara e precisa già avuta in Consiglio Comunale? Ma la cosa ancora più buffa è che, dopo aver ottenuto una risposta oltremodo esaustiva dal Prefetto, lei si è permesso di replicare dicendo che lo stesso “forse sarebbe stato meglio pensare a soluzioni diverse”.
Tenga conto che il Prefetto è il superiore gerarchico di un Sindaco, figuriamoci di un Consigliere Comunale di minoranza: io rifletterei seriamente sulla sua affermazione. Da ultimo, mi permetta di suggerirle una possibile linea d’azione per il futuro: cerchi di far fruttare il tempo che dedica al suo mandato amministrativo in maniera costruttiva, e giustamente critica come il suo ruolo di minoranza le impone, ma senza scendere a un livello così infimo in cui attacca e cerca di danneggiare gratuitamente altri soggetti”.
I miei complimenti, consigliere Garavaglia.