Chiara Poggi viene uccisa tra le 9.12 e le 9.35 del 13 agosto 2007. L’assassino a cui la ventiseienne apre in pigiama la sorprende con un’arma sconosciuta senza lasciarle il tempo di reagire. Nessuna lotta. Niente tracce sotto le unghie.
Il killer la colpisce, la trascina fino alla porta che nasconde le scale della cantina e la getta senza scendere neanche un gradino. Questi i fatti. Anche la scena del crimine porta alla condanna in via definitiva a 16 anni di carcere dell’allora fidanzato Alberto Stasi e ora, per la terza volta (dopo due archiviazioni), Andrea Sempio amico del fratello della vittima viene indagato per omicidio in concorso con Stasi (non si conoscono) o con ignoti.
La Procura di Pavia è a lavoro per raccogliere elementi contro l’indagato, ma al momento sono diversi i punti che rendono impalpabile la presenza di Sempio quella mattina in via Pascoli a Garlasco. L’orario della morte. Chiara muore tra le 9.12 (quando disattiva l’allarme di casa) e le 9.35. L’indagato sostiene di essere a casa insieme al padre, in attesa che la madre rientri dalla supermercato intorno alle 10. Ai carabinieri racconta subito di essere andato a Vigevano e di aver parcheggiato in piazza Ducale. Il ticket di un’ora, a partire dalle 10.18 (senza numero di targa), viene fornito solo quando gli viene chiesto nel 2008 a riprova che non ha nessuna fretta di mostrare un alibi.
Sempio ha una bici rossa da uomo, non una nera da donna che vede una testimone appoggiata alla villetta quando la ventiseienne viene uccisa. L’alibi. Il padre di Sempio il 13 agosto non usa il cellulare, la madre aggancia le celle di Garlasco e Gambolò. Alle 8.47 manda da casa due sms a una persona con cui ha diversi scambi la sera prima, probabilmente l’ex vigile del fuoco sentito di recente.
Alle 9.09 c’è un sms inviato (non si sa il contenuto): lei è a Gambolò dove dichiara di fare la spesa e lui (stesso uomo) a Vigevano. I dati si fermano qui: i tabulati nel 2007 ‘intercettano’ solo sms e conversazioni, nulla se non c’è traffico telefonico. In mattinata invece il cellulare di Andrea registra tre chiamate e quattro sms con due amici. Alle 9.58 chiama lui da Garlasco, alle 11.10 riceve un sms a Garlasco. I tempi di andata e ritorno da Vigevano sono compatibili con lo scontrino delle 10.18 e la libreria trovata chiusa. L’alibi può destare dubbi – Andrea va davvero a Vigevano o ci va la madre? – ma non è falso.