Nei 440 comuni della Diocesi di Milano nel 2024 si sono giocati complessivamente 14 miliardi e 262 milioni di euro (quasi 6,8 miliardi di gioco fisico e quasi 7,5 miliardi di gioco telematico) e se ne sono persi 2 miliardi 152 milioni.
E’ quanto emerge dall’analisi su scala diocesana di Caritas Ambrosiana, sulla base dei dati forniti dal Mef/Adm alla commissione parlamentare antimafia. Se nel territorio della diocesi di Milano si gioca meno che in Italia, si perde però di più: per ogni residente nel Paese nel 2024 sono stati giocati 2.671 euro e ne sono stati persi 366; per ciascuno dei 5.566.667 residenti nella diocesi di Milano sono stati giocati 2.562 euro e ne sono stati persi 386; per ciascun lombardo sono stati giocati 2.474 euro e ne sono stati persi 385.
Nel 2024 in Italia – ricorda Caritas Ambrosiana – la raccolta, cioè il volume complessivo delle giocate, è cresciuta del 6,5% rispetto all’anno precedente (ha fatto peggio la Lombardia, con l’8,37%), attestandosi a quota 157 miliardi 451 milioni di euro, con una perdita finale secca, per i giocatori, di 21 miliardi 592 milioni. “È una tendenza che ha rotto gli argini della tollerabilità sociale, ma oserei dire anche economica e culturale.
Caritas Ambrosiana ha elaborato i dati dell’azzardo 2024 su scala diocesana per mostrare alla Chiesa locale quanto ampio e minaccioso sia il fenomeno”, sottolinea Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana e presidente di Fondazione San Bernardino, organismo delle diocesi lombarde, e della Consulta nazionale ‘Giovanni Paolo II’, che coordina le oltre trenta fondazioni italiane di matrice ecclesiale.