CANEGRATE Diciassette anni vissuti in comune lasciano un segno indelebile. E quello tra don Gino Mariani, parroco della chiesa della Beata Vergine Assunta in Canegrate, e la sua comunità ne è un fulgido esempio. Tanto che i canegratesi hanno deciso di promuovere per lui una festa “per la sua presenza- recita una nota della parrocchia – e i doni spirituali che ci ha lasciato nel servizio a Canegrate”.
Ora, per lui, si aprono le porte della pensione che lo porterà verso una nuova abitazione. E proprio da questo la comunità parte per cercare di lasciargli un ricordo tangibile di affetto: “ciò che gli occorre- si legge ancora – è un aiuto economico per acquistare i beni essenziali che gli serviranno nella casa in cui si trasferirà a settembre”. E, per raccogliere i contributi, è stata allestita una cassetta in fondo alla chiesa. Ma un ricordo vive anche di immagini. E infatti la comunità canegratese sta pensando anche a realizzare un video con foto sui momenti più significativi della sua esperienza canegratese.
Don Gino si appresta insomma a vivere un nuovo percorso di vita. Con la forza di un sacerdozio partecipe nato , come ha detto in un’intervista rilasciata tempo fa al bollettino parrocchiale, “con una decisione maturata negli anni e non con una luce folgorante come qualcuno potrebbe immaginare”. Un’esperienza cominciata il 28 giugno 1969 quando aveva soltanto ventitré anni e con la prima messa celebrata il giorno successivo nella chiesa della Concorrezzo in cui è nato.
Cristiano Comelli