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Cancro al seno: nuova terapia riduce mortalità del 36%

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MILANO  – In pazienti con carcinoma mammario Her2+ non resecabile e/o metastatico, precedentemente trattate con terapie anti-Her2 (trastuzumab o un taxano), trastuzumab deruxtecan (T-DXd) ha migliorato in modo statisticamente e clinicamente significativo la sopravvivenza globale con una riduzione del 36% del rischio di morte e la sopravvivenza libera da progressione di 22 mesi rispetto a Trastuzumab emtansine (T-DM1).
Sono i risultati aggiornati dello studio di fase 3 DESTINY-Breast03 e l’analisi primaria dello studio di fase 3 DESTINY-Breast02 presentati oggi al San Antonio Breast Cancer Symposium (#SABCS) in corso in Texas (Usa), con la contemporanea pubblicazione dei dati aggiornati di DESTINY-Breast03 su The Lancet. Trastuzumab deruxtecan è un anticorpo monoclonale farmaco-coniugato specificamente ingegnerizzato per essere diretto contro il recettore Her2, spiega una nota diffusa congiuntamente da Daiichi Sankyo e AstraZeneca che hanno sviluppato e commercializzato il trattamento. ”Le pazienti con carcinoma mammario metastatico Her2 positivo, sottoposte a precedenti terapie, nella maggioranza dei casi vanno incontro a una progressione della malattia in meno di un anno – spiega Giuseppe Curigliano, professore di Oncologia medica all’Università di Milano e direttore Divisione Sviluppo di nuovi farmaci per terapie innovative all’Istituto europeo di oncologia di Milano -. E’ notevole e consistente il beneficio riscontrato in tutti gli endpoint chiave di efficacia nei pazienti che hanno ricevuto trastuzumab deruxtecan in DESTINY-Breast03, uno studio che ha incluso 524 pazienti con carcinoma mammario Her2+ metastatico precedentemente trattato con trastuzumab e chemioterapia. T-DXd ha significativamente ridotto il rischio di morte rispetto a T-DM1, un altro anticorpo coniugato anti Her2 e precedente standard di cura. Questo vantaggio è stato osservato anche nelle donne con metastasi cerebrali. Non solo. La superiorità di T-DXd è emersa inoltre in termini di risposte obiettive e di controllo di malattia”.

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