Il Magenta è penultimo in classifica. Punto. Non bastano le tre partite giocate con la giusta ‘garra’ rispettivamente contro Real Rhodense, Solbiatese e Legnano per dire che oggi i gialloblù hanno cambiato marcia. Perchè, purtroppo, nel calcio conta vincere e contano i tre punti. Quella vittoria che alle Aquile manca davvero da troppo tempo. Immemorabile.
La classifica come dicevamo piange. Perché con gli attuali 10 punti per il Magenta sarebbe retrocessione diretta in Promozione. Una cosa che avrebbe dell’incredibile se si pensa che giusto un anno fa, di questi tempi, il Magenta era in un buon momento di forma in Serie D e qualcuno, giustamente, pensava anche ad una salvezza – che sarebbe stata storica – senza troppa fatica. Poi le cose sono andate un po’ diversamente, vuoi un inizio d’anno sciagurato, vuoi un finale di stagione non senza alcuni ‘strani episodi’ che hanno escluso ingiustamente la squadra della nostra città da potersela giocare almeno alla pari ai Play Out.
Oggi a distanza di 12 mesi il Magenta lotta per non compiere un doppio salto mortale all’indietro. Una situazione grottesca e paradossale per una società, quella del Presidente Gianni Cerri, che quest’estate aveva mostrato chiari segnali e una netta volontà di costruire qualcosa d’importante.
A Lentate sul Seveso si decide molto del futuro del Magenta. La gara di domani pomeriggio ore 14,30 non è affatto semplice. La Lentatese ha 16 punti in classifica, 6 più del Magenta. Nell’ultimo turno è stata sconfitta in un pirotecnico 5 a 3 sul campo della Besnatese. La parte positiva di questo discorso è che la classifica è ancora corta.
A 13 punti dove ci sono appaiate Sedrianese e Vergiatese si è fuori dalla mischia dei Play Out, benché ancora a distanza ravvicinata. Già, alla fine, mancano quei 3 punti benedetti. Ma che in casa gialloblù sembrano oro. Merce rarissima, dato che finora i ragazzi di Ganz su 11 partite ne hanno vinte solo 2. Ma senza vittorie, addio tutto. Addio salvezza. Punto.
F.V.





















