BUSTO GAROLFO – Sul lato anteriore un bar che accoglie i clienti e garantisce loro uno spazio per potersi rinfrescare e trovare in compagnia. Su quello posteriore, invece, il finimondo. Non sembra esserci pace per la struttura chiosco situata all’interno del parco comunale Falcone e Borsellino di Busto Garolfo.
Sul retro, infatti, continuano a fare pessima mostra di loro stesse scritte di ogni genere, il più delle volte una concessione al delirio e all’incomprensione. E al tetro panorama si aggiunge quello di porte ormai orfane di vetri.
Certo non il massimo dell’estetica e della gradevolezza per chi ci passa. Perché quell’area, adibita soprattutto al ritrovo dei giovani, non è soltanto la sede di un chiosco bar ma, più estesamente, ospita una serie di servizi di capitale importanza per il comune, due su tutti la biblioteca e la sala consiliare. E nondimeno accoglie un piccolo palco che è stato spesso sede di serate conviviali a suon di musica. Proprio per questo quella struttura meriterebbe di essere messa a posto integralmente come segno di civiltà e di decoro. Perché alla futilità di ghirigori inutili anche per chi li ha scritti si sostituisca uno scenario più decente e consono al carattere pubblico di quell’area.
Cristiano Comelli