MILANO – Pietro Tatarella è in carcere da più di 3 mesi, in attesa di un processo. Due mesi li ha fatti in isolamento con un’ora d’aria. L’ultimo mese è stato spostato in un altro carcere dove le misure di isolamento sono state allentate (trasferimento comunicato alla famiglia dopo che è avvenuto).
Questo apprendiamo da un articolo di Repubblica. Questo è inaccettabile perché sia che Tatarella sarà ritenuto colpevole che innocente si tratta di una detenzione preventiva senza che il processo sia nemmeno iniziato.
Alessandro Giungi ci richiama ad un garantismo doveroso verso Tatarella e gli altri carcerati meno noti nelle stesse condizioni e ha molto ragione.
Sono coraggiose le parole con cui Pietro Bussolati, consigliere regionale del Partito Democratico, denuncia sulla sua pagina Facebook l’accanimento della carcerazione preventiva inflitto dal 7 maggio scorso- ossia a 19 giorni dalle elezioni europee, alle quali era candidato nelle liste Forza Italia- a Pietro Tatarella, poco più che trentenne consigliere comunale di Milano.
Dopo la recente scarcerazione di Fabio Altitonante, per il quale è già avvenuta la derubricazione del reato e di cui avete letto solo sulla nostra testata e poche altre, persiste quello che può essere serenamente definito l’anticipo di una pena che non è stata ancora comminata. Tatarella, sposato e con un figlio piccolo, ha subito una carcerazione dura per 2 mesi nell’istituto di Opera, dove sono rinchiusi alcuni dei più pericolosi esponenti del crimine organizzato.
Lo riporta un servizio del quotidiano La Repubblica in edicola da stamani.
Niente domiciliari, nessun avallo alle richieste di scarcerazione avanzate dai suoi legali. Tatarella è dietro le sbarre da oltre 100 giorni, l’accusa verte su un finanziamento di 25mila euro per le scorse Europee del quale tuttavia è già stato sminuita la portata accusatoria (vedi derubricazione di cui sopra).
Ci sono altre accuse delle quali deve rispondere, ma senza il bisogno di essere candidato ad alcunché Tatarella potrebbe continuare a svolgere il suo ufficio di Consigliere comunale in attesa di un regolare processo che ne certifichi o meno la colpa. Le persone con cui avrebbe ordito oscuri traffici sono in galera o ai domiciliari, alcuni vanno verso il patteggiamento: come può sussistere il rischio di reiterazione del reato?
Pietro Bussolati
In questi giorni agostani Sky Atlantic sta riproponendo 1992, la bella serie ideata da Stefano Accorsi. Un triste revanscismo del ‘come eravamo’ e ‘come siamo’, con alcune metodologie- la carcerazione preventiva, appunto- cui si ricorre massicciamente, ieri come oggi.
E che a denunciare questa situazione sia un esponente del Partito Democratico, nel quale resistono ampie sacche di giustizialismo, è cosa meritevole e degna di nota. Un plauso, pertanto, a Pietro Bussolati.
Con l’auspicio che Pietro Tatarella venga scarcerato, quanto prima.
Fab. Pro.