Brutta sorpresa per un magentino a Malpensa: “O paghi 760 euro per il bagaglio extra o resti a terra”

Ha presentato ricorso tramite l'Unione dei consumatori.

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Va bene pagare qualcosa in più per un bagaglio extra, ma a volte in aeroporto le sorprese possono essere davvero spiacevoli. È quanto accaduto di recente a Marco, un cittadino di Magenta, che aveva accompagnato all’aeroporto di Malpensa una sua amica di origine peruviana, pronta a rientrare nel suo Paese dopo un periodo trascorso in Italia.

La partenza sembrava procedere senza intoppi, fino al momento del check-in, quando il peso del bagaglio ha superato il limite consentito. L’eccedenza era di 11 chili e, come accade spesso, Marco si aspettava di dover pagare un sovrapprezzo. Nessuno però si sarebbe immaginato quanto: ben 760 euro per portare con sé quella valigia.

“Siamo rimasti senza parole, sembrava una cifra esagerata – racconta Marco –. È vero che i costi dipendono dalla lunghezza della tratta, ma nella migliore delle ipotesi si può arrivare a poco più di 200 euro, non certo a una somma simile. È stato un colpo davvero inaspettato.”

A rendere la situazione ancora più sconcertante è stato il comportamento dell’addetta alla ricezione dei bagagli. “Subito dopo averci comunicato la tariffa, è sparita, senza darci spiegazioni – aggiunge Marco –. È poi arrivata un’altra persona che si è detta sorpresa da quell’importo così alto, ma ci ha fatto capire che non si poteva più fare nulla. Ha aggiunto che, se non avessimo pagato, la mia amica non avrebbe potuto imbarcarsi e sarebbe rimasta a terra.”

Una procedura che, secondo il magentino, “aveva tutto il sapore di una truffa”, anche perché, nonostante la richiesta esplicita, nessuno è stato in grado di fornire un listino ufficiale dei costi per l’eccedenza bagagli.

Deciso a vederci chiaro, Marco ha contattato l’Unione Nazionale Consumatori, inviando tutta la documentazione e la ricevuta del pagamento. La risposta non ha fatto che confermare i suoi sospetti: “La cifra imposta era effettivamente spropositata”, gli hanno scritto, aprendo la possibilità di un’azione formale nei confronti della compagnia aerea.

“Non è tanto per i soldi – conclude Marco – quanto per il principio. Un passeggero deve poter viaggiare sapendo con chiarezza a cosa va incontro, senza ritrovarsi vittima di importi imposti all’ultimo minuto. In aeroporto serve trasparenza, non sorprese.”

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