Bramante e Bersaglieri, interviene anche Giorgia Meloni: “Inaccettabile”

"Assurdo pensare che siano divisivi"

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Parole di peso, che giungono niente meno che dal Capo del Governo: è stata infatti direttamente Giorgia Meloni, in occasione della celebrazione della Festa della Repubblica, ad intervenire con parole nette sulla polemica che ha investito il liceo Bramante, dove alcuni docenti hanno espresso perplessità circa la partecipazione dell’Associazione Nazionale Bersaglieri a un incontro con gli studenti, ritenendo la presenza dei militari “non in linea con i valori della scuola”.

Durante la tradizionale parata del 2 giugno ai Fori Imperiali, Meloni ha voluto commentare l’episodio, sottolineando il ruolo storico e simbolico dei Bersaglieri nella costruzione dell’identità nazionale italiana. “Considero francamente inaccettabile – ha detto – che dei professori che insegnano nelle scuole ci dicano che i bersaglieri sono divisivi. È anche grazie ai bersaglieri se noi oggi abbiamo una Nazione. La Repubblica che celebriamo nasce anche dal sacrificio, dall’impegno, dallo spirito di servizio di chi ha servito la patria con disciplina e onore”.

Un messaggio chiaro, che richiama i valori fondativi dello Stato italiano, rivolto non solo al mondo della scuola, ma più in generale a una parte dell’opinione pubblica che, secondo la premier, fatica a riconoscere il valore delle Forze Armate e della loro testimonianza civile.

Alla vicenda ha fatto eco anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha voluto manifestare “piena solidarietà e vicinanza” all’Associazione Nazionale Bersaglieri. In una nota, Crosetto ha ricordato come l’associazione sia impegnata da anni nella promozione di valori costituzionali come la libertà, l’uguaglianza e la democrazia. “I Bersaglieri – ha affermato – non solo rappresentano una parte importante della storia militare del nostro Paese, ma sono anche una presenza viva e attiva nel tessuto sociale, culturale e civile, soprattutto nelle scuole”.

Il ministro ha anche richiamato un passaggio storico simbolico: la battaglia di Magenta del 4 giugno 1859, in cui i Bersaglieri furono protagonisti. “Magenta non è un nome qualsiasi – ha detto – ma un luogo in cui si è scritta una pagina cruciale per il processo di unificazione italiana. È triste che proprio a pochi giorni da quell’anniversario qualcuno metta in discussione la legittimità della loro testimonianza nelle aule scolastiche”.

Parole che trovano sponda anche nelle dichiarazioni del generale Giuseppenicola Tota, presidente nazionale dei Bersaglieri. “È una cosa tristissima – ha commentato –. In tutta Italia le scuole ci accolgono con entusiasmo, i nostri incontri con gli studenti sono sempre occasione di dialogo e approfondimento. Non veniamo mai a fare propaganda, ma a raccontare una storia di sacrificio, di servizio, di impegno civile. I nostri valori sono quelli della famiglia, della generosità, del senso del dovere. In caso di calamità, siamo sempre i primi a intervenire, fianco a fianco con la Protezione Civile”.

Il caso, che ha suscitato forte dibattito anche sui social e tra esponenti politici locali, ha riportato l’attenzione sul ruolo della memoria storica e sull’importanza di costruire ponti tra istituzioni, scuola e società. In un momento in cui l’unità nazionale viene celebrata, ha osservato Meloni, è fondamentale “non dimenticare chi ha contribuito con il proprio sacrificio a renderla possibile”.

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