Boffalora sopra Ticino, sbarra salva ponte, Ranzini polemico: “È pericolosa”

Dopo essere stata demolita, verrà sostituita.

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La sbarra salva ponte verrà sostituita ex novo. E’ l’unica soluzione per riparare al danno che il conducente di un mezzo ha causato pochi giorni fa percorrendo via XXV Aprile in direzione ponte sul naviglio, senza notare il cartello che indicava il divieto di transito per mezzi di altezza superiore a 2,50 metri.

Una soluzione che ricalca quella della parte opposta dove era necessario salvaguardare la volta storica di uno stabile. La polizia locale boffalorese quel giorno ha sanzionato il conducente del mezzo, obbligato al risarcimento dei danni provocati. Ma, in tutto questo, c’è anche chi dissente dalla sbarra salva ponte. Andrea Ranzini, vicino alla politica boffalorese pur non essendo parte del consiglio comunale, ritiene la sbarra un pericolo.

“Potrebbe causare dei danni e qualcuno potrebbe fare causa al comune – ha commentato Ranzini – a risponderne dovrebbe essere chi causa il danno e non il comune che ha opportunamente segnalato il divieto. Per non parlare del fatto che una sbarra come quella, una volta sostituita, avrà, comunque, una breve durata”. La questione dal punto di vista legale è complessa. “L’installazione di manufatti per rendere fisicamente operative le prescrizioni adottate con ordinanze – aggiunge Ranzini – non solo non è una pratica legittima, ma andrebbe a snaturare l’efficacia precettiva della segnaletica. Appare evidente come tali sbarre limitatrici possano costituire una vera e propria insidia stradale e l’eventuale mancata rimozione delle stesse comporterebbe una responsabilità diretta da parte del Comune ai sensi degli articoli 2043 e 2051 del Codice civile. Pertanto, eventuali responsabilità, civili e penali, derivanti da una eventuale attività omissiva”.

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