MAGENTA È una lunga scia di sangue quella lasciata, nel corso degli anni, sul tratto peggiore della Boffalora Malpensa. Quello senza spartitraffico dove gli incidenti, spesso gravissimi, sono stati numerosi.
Ieri la notizia della morte del medico milanese Ennio Dibiase ha lanciato, per l’ennesima volta, l’allarme su una superstrada per la quale non si è tenuto in considerazione quel tratto forse troppo stretto e percorso sempre a velocità elevate da parecchi conducenti.
Nella primavera del 2018 un uomo di nazionalità albanese perse la vita a bordo della propria auto nello scontro con un camion e un altro veicolo. Un paio di anni prima, sempre il tratto tra Magenta e Mesero, fu teatro di una scena apocalittica. Un’auto schiacciata tra due tir e un’altra accartocciata contro uno di questi. Solo per un miracolo, in quell’occasione, nessuno perse la vita. Il 7 marzo del 2022 un motociclista saltò la colonna di auto che lo precedeva, invase la corsia opposta e andò a scontrarsi frontalmente con un tir. L’impatto fu devastante. La moto andò completamente distrutta e il giovane motociclista riportò traumi gravissimi.
Nel mese di maggio del 2021 si verificò uno scontro violentissimo. Un’auto finì sopra un’altra schiacciandola. Una donna di 53 anni venne elitrasportata, in codice rosso, all’ospedale di Circolo di Varese. Anche un ragazzo di 27 anni venne trasferito in codice rosso, all’Humanitas di Rozzano. Nel mese di aprile del 2021 ecco un altro gravissimo incidente. Quel giorno si scontrarono una moto e l’ammiraglia della UAE Emirates, in Italia per preparare il Giro d’Italia. Gravi le ferite che riportò il motociclista.
