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Bilancio comunale, Gelli: “Colpe delle politiche nazionali ma non solo”

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MAGENTA –  “Vogliamo prendere visione di tutti i numeri e poi
attivare le manovre necessarie. Ci muoveremo con la calma e la serenità di gente che conosce la città”. Il vice sindaco e assessore al bilancio Simone Gelli sulla questione, già fonte di polemiche e botta e risposta, dello ‘stato di salute’ delle casse di Piazza Formenti, ci va cauto anche se non lesina critiche alla vecchia Giunta.  “Il Comune ha una sofferenza di cassa – spiega il vice Sindaco –  semplicemente perché il revisore dei conti ha detto che nel 2015 furono fatte delle manovre erronee, perciò, oggi anche applicare una parte dell’avanzo creerebbe dei problemi. Queste cose non le dico io. Basta andare a leggersi gli interventi degli ultimi Consiglio comunali sull’argomento”. “La storia dice che il Comune di Magenta era tra i 300 più virtuosi del nostro Paese, oggi non è più così. Punto”. Ciò detto, il numero due di Chiara Calati aggiunge: “Sicuramente la situazione attuale è frutto di politiche nazionali scellerate a cui, però, debbono aggiungersi scelte locali non certo premianti. E qui mi riferisco al fatto che è stato approvato un Piano di governo del territorio che ha bloccato l’espansione e lo sviluppo della città. Almeno una decina di nostri imprenditori erano pronti ad allargare la loro attività e gli è stato detto di no. Altri volevano venire a Magenta e non gli è stato permesso. Dunque, gli oneri di urbanizzazione sono calati in modo drammatico ma non diciamo che è tutta colpa di Roma”. L’esponente del Carroccio coglie l’occasione anche per difendere l’operato di Regione Lombardia e contesta l’afferma dell’ex vice Sindaco Paolo Razzano secondo il quale ci sarebbe stati ritardi nei trasferimenti riguardanti la quota 2016 dei piani di zona che vale 800 mila euro. “Obiettivamente in questo periodo c’è un autentico assalto alle Regioni. Nel caso della Lombardia poi questa non può essere scambiata per il pozzo di San Patrizio. Dalla vicenda della Città Metropolitana, ai tagli inferti al Tpl (trasporto pubblico locale) alle politiche sociali si ha davvero un bel dire. Io penso che se Razzano vuol darci una mano, allora, vada da Gentiloni e gli chieda di finirla di mettere in ginocchio gli enti locali”.

Sotto la ‘storica foto delle mutande’  portate in conferenza dall’allora sindaco Luca Del Gobbo e dall’allora assessore (sempre al bilancio) Simone Gelli per protestare contro i tagli agli enti locali.

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