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Bià, dichiarazione antifascista per ottenere spazi e autorizzazioni pubbliche. Il PD insorge

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Riceviamo & Pubblichiamo dal Circolo di Abbiategrasso e Cassinetta di Lugagnano del Partito Democratico

ABBIATEGRASSO – Il Consiglio Comunale di Abbiategrasso del 24 ottobre ha segnato un’altra pagina negativa nella storia della città. Da ieri il massimo organismo rappresentativo abbiatense ha di fatto dato un via libera a tutte le organizzazioni di matrice fascista, xenofoba e antidemocratica che desiderino svolgere le loro attività sul territorio cittadino.


La mozione presentata da Cambiamo Abbiategrasso, che proponeva di imporre una dichiarazione di antifascismo come condizione necessaria per ottenere spazi e strutture pubbliche, non faceva altro che richiamare la XII Disposizione Finale della Costituzione Italiana e la legge 645 del 1952, che dispongono il divieto di ricostituzione del disciolto partito fascista e disciplinano il reato di apologia del fascismo per chi tenti di riorganizzare un movimento che riproponga i valori del fascismo.
Tutto qui. La richiesta in sé avrebbe dovuto chiudersi in cinque minuti con un’approvazione all’unanimità. Invece nell’Italia del 2018 la deriva a destra della ex Lega Nord rende difficile a tutti i suoi
alleati prendere posizione per affermare valori fondanti della Repubblica Italiana. La votazione in Consiglio è finita con 9 voti favorevoli alla mozione (tutta l’opposizione) e 11 contrari. L’unica nota positiva è stata la spaccatura del fronte della maggioranza: le consigliere Spampatti, Arrigoni e Valandro si sono astenute e il consigliere Serra non ha partecipato alla votazione. Evidentemente hanno ritenuto in coscienza di non poter avallare il via libera a tutta la propaganda fascista.


Ribadiamo come Partito Democratico la posizione espressa in occasione della Festa del Sole (vedi foto sopra). Chi non rispetta i valori costituzionali di uguaglianza e umanità e non condivide gli ideali democratici semplicemente non ha alcun titolo per reclamare diritto di parola e di rappresentanza. Chi è intollerante non merita tolleranza.
Appaiono risibili i tentativi imbarazzati di alcuni esponenti della maggioranza di fare gli avvocati difensori del fascismo, reclamando lo stesso trattamento per qualunque altro estremismo.
L’Italia, fino a prova contraria, ha avuto per vent’anni una dittatura fascista, razzista e liberticida, che ha provocato morti innocenti (non a caso qualcuno ha fatto il parallelismo anche a livello internazionale tra il caso Kashoggi e l’omicidio Matteotti) e crimini di stato di ogni tipo (fino ad arrivare alla vergogna delle leggi razziali appunto 80 anni fa, di cui ha parlato con dubbia coerenza il sindaco con gli studenti delle scuole abbiatensi…).
Sarebbe stato quindi naturale respingere senza se e senza ma ogni riferimento e ogni nostalgia a quel periodo buio del nostro passato; evidentemente l’amministrazione Nai fatica a leggere la storia italiana.

PARTITO DEMOCRATICO
Circolo di Abbiategrasso e Cassinetta di Lugagnano

 

(Nella foto Lele Granziero con Andrea Gillerio segretario dei Dem di Bià e Cassinetta di Lugagnano)

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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