Forse la troppa abitudine al caos cittadino ci rende insensibili alle bellezze che possiamo scoprire a pochi chilometri dalle nostre case. Siamo andati a scoprire cosa si prova a vivere nei boschi, in messo alla natura e al silenzio interrotto solo dal canto degli uccelli.
Silenzio che nel periodo invernale appare quasi irreale, al punto da mettere paura all’uomo cittadino. Mario Loculli vive nei boschi di Bernate Ticino da 42 anni. Solo lui, la moglie e i suoi amati animali. “Non cambierei questa vita per niente al mondo”, ha commentato sorridendo. Le sue giornate sono scandite dai ritmi che la natura impone. I suoi animali escono di casa, fanno la loro passeggiata nei campi e poi rientrano dopo circa tre ore.
“Sono talmente abituati che non mi devo preoccupare di niente – continua – Escono e ritornano da soli, sono eccezionali”. Tre pecorelle, un bellissimo cavallo e l’asinella Felicia. Sono intimoriti al nostro arrivo perché non sono abituati a vedere estranei. Ma poi ci prendono la mano e si fanno voler bene subito. Basta accarezzarli e l’amicizia è fatta. Ma cosa c’è di così bello nel vivere in mezzo ai boschi? Alla fin fine non hai le comodità sotto casa. Per andare a fare la spesa devi percorrere diversi chilometri. E se ti succede qualcosa? E poi il rischio che ti entri qualcuno in casa. “Prova a fermarti per pochi secondi e ascolta il silenzio – dice Mario – è rotto solo dal suono delle campane della Canonica in lontananza. Lo so che c’è gente che avrebbe paura a vivere in questi luoghi, ma bisogna provare per apprezzare le cose positive. E poi, volendo dirla tutta, è molto più pericoloso vivere a Milano dove i rischi sono dietro l’angolo e anche nei paesi dell’hinterland. Qua non accade assolutamente nulla”.
Ma il bello viene con la primavera. La natura si risveglia dal letargo invernale ed esplode in tutta la sua voglia di vivere. “Tutte le mattine veniamo svegliati da un concerto di suoni che ha dell’incredibile – conclude – Gli uccelli fanno dei canti spettacolari. Ripeto: non cambierei questo modo di vivere per niente al mondo”.