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+Silvio Berlusconi rinuncia al Quirinale: ‘Serve nome condiviso per la Nazione’

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MILANO “L’Italia oggi ha bisogno di unita’, al di la’ della distinzione maggioranza-opposizione, intorno allo sforzo per combattere la gravissima emergenza sanitaria, per far uscire il paese dalla crisi”. Lo scrive Berlusconi in una nota.
“Ho deciso – sottolinea l’ex premier – di compiere un altro passo sulla strada della responsabilita’ nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare ad indicare il mio nome per la Presidenza della Repubblica.

“La Nazione riparte nei momenti difficili se tutti sappiamo trovare, come avvenne nel dopoguerra, un senso comune di appartenenza nella nostra democrazia, superando le lacerazioni e al di la’ delle legittime ed anzi necessarie distinzioni – aggiunge -. Per queste ragioni sono stato il primo a volere un governo di Unita’ Nazionale che raccogliesse le migliori energie del Paese, e che – con il concorso costruttivo anche dell’opposizione – e’ servito ad avviare un percorso virtuoso che oggi piu’ che mai, alla luce della situazione sanitaria ed economica, deve andare avanti”.

Berlusconi aggiunge: “Dopo innumerevoli incontri con parlamentari e delegati regionali, anche e soprattutto appartenenti a schieramenti diversi della coalizione di centro-destra, ho verificato l’esistenza di numeri sufficienti per l’elezione. E’ un’indicazione che mi ha onorato e commosso: la Presidenza della Repubblica e’ la piu’ Alta carica delle nostre istituzioni, rappresenta l’Unita’ della Nazione, del Paese che amo e al servizio del quale mi sono posto da trent’anni, con tutte le mie energie, le mie capacita’, le mie competenze. Nello stesso spirito, ponendo sempre l’interesse collettivo al di sopra di qualsiasi considerazione personale, ho riflettuto molto, con i miei familiari ed i dirigenti del mio movimento politico, sulla proposta ricevuta. L’Italia oggi ha bisogno di unita’, al di la’ della distinzione maggioranza-opposizione, intorno allo sforzo per combattere la gravissima emergenza sanitaria, per far uscire il paese dalla crisi. La Nazione riparte nei momenti difficili se tutti sappiamo trovare, come avvenne nel dopoguerra, un senso comune di appartenenza nella nostra democrazia, superando le lacerazioni e al di la’ delle legittime ed anzi necessarie distinzioni. Per queste ragioni sono stato il primo a volere un governo di Unita’ Nazionale che raccogliesse le migliori energie del Paese, e che – con il concorso costruttivo anche dell’opposizione – e’ servito ad avviare un percorso virtuoso che oggi piu’ che mai, alla luce della situazione sanitaria ed economica, deve andare avanti. Per questo considero necessario che il governo Draghi completi la sua opera fino alla fine della legislatura per dare attuazione al PNRR, proseguendo il processo riformatore indispensabile che riguarda il fisco, la giustizia, la burocrazia. In questo stesso spirito, ho deciso di compiere un altro passo sulla strada della responsabilita’ nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare ad indicare il mio nome per la Presidenza della Repubblica.
Continuero’ a servire il mio Paese in altro modo, come ho fatto in questi anni, da leader politico e da Parlamentare Europeo, evitando che sul mio nome si consumino polemiche o lacerazioni che non trovano giustificazioni che oggi la Nazione non puo’ permettersi”.

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