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Bergamo: operato con un robot a 90 anni per un tumore allo stomaco

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L’intervento all’ospedale Papa Giovanni XXIII: nel 2022 record di interventi robotici, più di uno al giorno.

BERGMAMO – Festeggerà il 91esimo compleanno tra poche settimane un signore bergamasco sottoposto a un intervento di gastrectomia parziale con robot all’ospedale Papa Giovanni XXIII, per la rimozione di un cancro allo stomaco. Si tratta del terzo intervento effettuato nella struttura di Bergamo per questo tumore, informano dall’Asst che per il 2022 registra un “record di interventi” di chirurgia robotica: 332, in media più di uno al giorno escludendo i festivi. Il paziente, operato l’8 marzo scorso, è tornato a casa il 18 marzo e “potrà condurre una vita pressoché normale – spiegano i sanitari – fatta eccezione per la necessità di fare pasti più frequenti e meno abbondanti, e di sottoporsi ai controlli indicati per la neoplasia”. Il 90enne, descritto come “molto energico rispetto all’età anagrafica”, era già stato sottoposto all’età di 80 anni a un’operazione complessa per un aneurisma all’aorta. Consapevole dei rischi – sottolineano dal ‘Papa Giovanni’ – è stato lo stesso paziente a decidere di affrontare questo secondo intervento. Il caso è stato approfondito da un team multidisciplinare composto dal chirurgo addominale, dal cardiologo, dall’oncologo e da un nutrizionista. Fondamentale la valutazione anestesiologica di Mario Consuelo e Alberto Benigni, della Anestesia e Rianimazione. La gastrectomia – ricorda una nota – consiste nella resezione di una parte dello stomaco affetto da un tumore. In casi così delicati, la chirurgia mininvasiva presenta notevoli vantaggi. Il controllo post-operatorio del dolore per il paziente è molto più semplice, anche grazie a incisioni ridotte rispetto a un intervento tradizionale. Minore invasività significa anche una possibilità di ripresa più rapida della funzione intestinale.

Nel caso del 90enne, la scelta di fare ricorso alla piattaforma robotica e non alla laparoscopia è stata presa dall’équipe della Chirurgia generale 1 e toracica, diretta da Alessandro Lucianetti. Alla consolle del robot ha operato Roberto Manfredi, coadiuvato dal chirurgo Paolo Bertoli. “La necessità – afferma Manfredi – è stata quella di ridurre il più possibile l’impatto operatorio e anestesiologico sul paziente. A farci propendere per il robot è stata soprattutto la possibilità di ridurre al minino l’impatto chirurgico. La tecnica robotica permette di conservare i benefici legati alla laparoscopia, con ulteriori vantaggi quali l’ingrandimento ottico del campo operatorio e la visione tridimensionale, una maggiore precisione grazie ai 7 gradi di movimento degli strumenti e alla filtrazione dei tremori della mano del chirurgo e infine il controllo primario della telecamera”

Il programma di sviluppo dell’attività robotica al Papa Giovanni XXIII – si legge nella nota – è pianificato e coordinato da Luigi Da Pozzo, professore di Urologia all’università di Milano Bicocca e direttore del Dipartimento chirurgico dell’ospedale bergamasco.
“Il numero di interventi realizzati con la piattaforma robotica – afferma lo specialista – va ben oltre le indicazioni regionali, che per il 2022 fissavano in 250 il numero di interventi auspicato per un utilizzo ottimale della dotazione di ciascun ospedale e che chiedevano di coinvolgere un sempre maggior numero di Unità nell’utilizzo del robot. In Urologia facciamo ricorso al robot ormai in media oltre 4 giorni a settimana, con un aumento di oltre il 40% rispetto agli interventi dell’anno precedente. La Ginecologia quasi raddoppia gli interventi rispetto al 2021. La Chirurgia 1 addominale e toracica, che si è unita a pieno regime al programma nel 2022, ha ormai un’attività pienamente consolidata e soprattutto è riuscita ad ampliare la tipologia di tumori trattati con il robot, dal colon retto allo stomaco. Il 2022 è stato l’anno che ci ha visto realizzare i primi interventi di Chirurgia pediatrica, tra pochi centri in Italia. Tutte e quattro le Unità finora coinvolte hanno potenziale per un’ulteriore crescita”.

Il programma di investimento della Regione Lombardia ha permesso al Papa Giovanni l’acquisizione della piattaforma robotica a fine 2020. “Dopo due anni il robot è ormai sfruttato al massimo delle sue potenzialità” e i 322 interventi eseguiti nel 2022 rappresentano “una soglia-limite difficilmente superabile con l’attuale dotazione tecnologica”, rimarcano dall’azienda socio-sanitaria territoriale. “L’esperienza ormai consolidata dell’utilizzo di questa moderna piattaforma tecnologica sta avendo l’effetto di aumentare la richiesta sul Papa Giovanni XXIII – rileva Da Pozzo – La sola piattaforma chirurgica in dotazione non riesce a soddisfare tutte le richieste. L’Urologia intende ampliare l’utilizzo al tumore della vescica e a numerose patologie benigne non di minor gravità. La Chirurgia toracica e la Chirurgia epato-biliare attendono di poter partire. Un secondo sistema di chirurgia robotica al Papa Giovanni XXIII sarebbe sicuramente utilizzato al meglio”. “Il Papa Giovanni, con la sua elevata specializzazione medico-chirurgica, maturata in parallelo allo sviluppo dell’attività trapiantologica, della gestione del politrauma in emergenza-urgenza e, in anni più recenti, anche in campo oncologico, è uno dei principali riferimenti a livello chirurgico per i pazienti dell’area bergamasca – dichiara Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII – Per alcune aree di attività chirurgica siamo oggi attrattivi anche per pazienti da fuori provincia. La presenza di una casistica complessa può senza dubbio beneficiare di un sempre maggiore ricorso alle tecniche interventistiche più all’avanguardia, come quelle offerte dalla chirurgia robotica”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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