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Dall'archivio:

Bergamaschi, fase 3: “Metà positivi a scuola, avevano violato l’isolamento”

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MILANO  – “In questi primi giorni” di ripresa delle scuole, dei circa “10 casi di classi isolate” per altrettante positività a Covid-19, “più della metà sono relativi a bambini portati a scuola” pur “in attesa dell’esito di un tampone, cioè in una situazione in cui è obbligatorio l’isolamento domiciliare.
Questo è un comportamento assolutamente da non operare, perché è importante poter garantire che l’isolamento delle classi avvenga su casi di nuova insorgenza”.

A lanciare il monito da SkyTg24 è Walter Bergamaschi, direttore generale dell’Ats Milano Città Metropolitana.
Di ieri anche la notizia di un caso analogo in una scuola dell’infanzia di Cesano Maderno, in Brianza: un piccolo che ha frequentato l’asilo nonostante non fosse ancora arrivato il referto del tampone, poi rivelatosi positivo.

 

Nei casi riferiti da Bergamaschi, che hanno portato alla quarantena di oltre 150 persone, quasi certamente il contagio non è avvenuto a scuola considerando che le lezioni sono appena ricominciate: “E’ molto probabile che il virus sia stato contratto in altre situazioni”, ha sottolineato il Dg. “Oggi – ha proseguito – noi stiamo contando su un patto di co-responsabilità tra genitori, scuole e autorità sanitarie.
E al di là di regole comuni che potranno essere utili, credo che occorra investire in formazione e conoscenza, in modo che questo patto possa permettere di convivere con l’epidemia” di coronavirus Sars-CoV-2 “anche nel periodo autunnale-invernale nel quale l’epidemia influenzale classica ci confonderà”. Quanto al tempo medio di attesa per avere il risultato del tampone, “con la nuova circolare regionale è possibile l’accesso diretto – ha ricordato Bergamaschi – quindi il bambino può andare anche al mattino a fare l’esame ed entro sera è previsto che il risultato arrivi”.

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