BAREGGIO Questa mattina la sede del gruppo Alpini di Bareggio è stata intitolata al grande Beppe Parazzini, notaio e già presidente nazionale delle Penne Nere.
Col sindaco Linda Colombo, il consigliere regionale Silvia Scurati, l’ex ministro Carlo Giovanardi, parenti, amici, autorità militari e civili (e ovviamente tantissimi alpini), Bareggio ha reso omaggio a un grande italiano. Di seguito il discorso del primo cittadino.
Cari bareggesi,
è per me un grande onore rappresentare la comunità in questa cerimonia dedicata a un nostro illustre concittadino che ha saputo farsi apprezzare anche oltre i confini del nostro paese per statura morale, autorevolezza, senso civico e rispetto per le istituzioni.
Del Beppe Parazzini uomo e padre di famiglia, del Beppe Parazzini alpino e del Beppe Parazzini notaio si potrebbe parlare per ore. Ma volutamente cerco di essere breve: lui, infatti, era un uomo discreto, che preferiva le azioni alle parole, che non amava i riflettori e che non faceva pesare la sua posizione e i tanti riconoscimenti ricevuti.
Mi limito a ricordare due episodi: durante la sua presidenza dell’ANA venne promulgata la legge di riforma del servizio militare e la conseguente sospensione della leva. E Parazzini, insieme all’intera famiglia alpina, si spese in difesa dei valori della leva, arrivando fino al Palazzo del Quirinale e consegnando una memoria scritta al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e all’allora ministro della Difesa Sergio Mattarella.
Ricordo poi quanto accadde durante la manifestazione “No Expo” del 30 aprile 2015. Parazzini “affrontò” i contestatori appendendo sul balconcino del suo studio a Milano la bandiera italiana e fu preso di mira da lanci di uova e insulti. Con quel gesto e col suo sguardo sempre rivolto ai facinorosi che stavano mettendo a ferro e fuoco la città, diede a tutti un grande esempio di civiltà.
Consentitemi di ringraziare il Prefetto di Milano, che ha dato parere favorevole alla richiesta di intitolazione di questa sede a Beppe Parazzini, permettendoci di essere qui oggi proprio nel primo anniversario della sua scomparsa. Nei mesi scorsi, infatti, su proposta del Gruppo Alpini bareggese, abbiamo approvato una delibera di Giunta a seguito della quale ho scritto al Prefetto per chiedere formale autorizzazione, una prassi necessaria nel caso di persone decedute da meno di dieci anni.
Ringrazio il Gruppo Alpini di Bareggio che ha organizzato questa cerimonia e che, anche nel ricordo di Parazzini, continua a portare avanti i valori più autentici dell’Associazione, offrendo alla nostra Amministrazione un contributo fondamentale in ambito sociale e non solo.
Ringrazio e voglio citare uno per uno anche tutti i fondatori dell’associazione Alpini di Bareggio, che davanti al notaio Beppe Parazzini diedero vita a questo meraviglioso gruppo e a questa sede: Antonio Liuzzi, Mario Zambon, Giuseppe Dal Maso, Bortolo Vecchi, Dino De Bertoli, Giorgio Di Norscia, Ferruccio Pirovano, Giuseppe Pedroli, Nicola Di Norscia, Antonio Renzi, Gianfranco Bartezaghi, Luigi Locatelli, Rino Gianelli, Antonio Zerbetto, Gerolamo Raggi, Ruggero Napoletano, Antonio Andrucci, Walter Nicora, Marco Lonati, Luigi Carini, Osvaldo Tizzone, Camillo Cislaghi e Olimpio Orsi.
Un saluto e un ringraziamento, infine, alla famiglia Parazzini – in primis ai figli Luca e Chicco – alle autorità civili e militari e ai Gruppi Alpini presenti, al nostro parroco don Luca e a tutti voi che siete qui oggi perché avete conosciuto Beppe e gli avete voluto bene.