Barbara Festelli: direttamente dalla TV per stupirci. A cura di Monica Mazzei

Oggi incontriamo Barbara "Luna" Festelli, cantautrice genovese ma conosciuta ormai in tutta Italia che scrive brani suoi ed è lanciatissima nel tour promozionale dei suoi recentissimi singoli: questo venerdì 16 febbraio, l'ultimo in ordine di uscita sarà lanciato da TgSky24

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Recentemente ha partecipato ad una stagione di The Coach, noto talent musicale trasmesso da La7 Gold.
Torna sulle scene dopo una pausa di 7 anni, dovuta alla malattia del suo amatissimo padre, in seguito scomparso.

Collabora ed è stata seguita e lo è ancora da nomi importantissimi della musica italiana, come Roberto Tiranti, che si è occupato di molti cori per i musicisti che si esibiscono a Sanremo, tra le varie cose; e anche autori del calibro di Mineo e Finotti. Già perché, nonostante momenti dolorosi, non rinuncia al proprio sogno e, come ricorda sempre a tutti lei vive ancora per cantare.
Ha girato inoltre delle clip altrettanto belle, delle quali parleremo.
Barbara è molto grintosa ed al contempo, molto umile.
Barbara ha pure alle spalle un vissuto di violenze subite da un ex compagno e ci racconterà anche di questo.

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Iniziamo subito con la tua news più fresca ed importante. Il 16 febbraio sarai lanciata da TgSky24 con il tuo nuovissimo singolo “A me ricordi il tempo”. Raccontaci genesi e di cosa tratta.

Deriva tuto da un pezzo che scrissi per mio papà nel 2016. Purtroppo però è uscito solo nel 2023, quando lui se ne era già andato da qualche anno… A quel punto avevo deciso di modificarlo un po’ e dedicarlo a mia mamma, che è in vita ed almeno può ascoltarlo. Non è stato semplice. Con mio papà riuscivo sempre ad esprimere le mie emozioni, mentre quando parlo con mia mamma, non riesco mai a dire quel che penso. Chissà, forse è proprio a causa della troppa confidenza che mi porta al dubbio che sia meglio lasciare stare molte cose, ed evitare di mettermi a nudo. Inoltre, con mia mamma non c’è mai stata l’abitudine di trasmetterci abbracci o tenerezze. È stato un rapporto sempre molto freddo il nostro. Questo brano racconta di come vivo questo rapporto con lei e di come io le ripeta spesso che la vita è una e bisogna godersela, perché ogni giorno è importante ed ogni giorno non torna.

Come mai in seguito alla malattia del tuo papà ti sei fermata per 7 anni?

Perché sono stata davvero molto dietro a lui… E quando è mancato, io mi sono chiusa nel mio mondo… Ho lasciato tutto e non volevo più sentir parlare di musica. Non Riuscivo nemmeno ad ascoltarla… Alcuni penseranno che sono esagerata o fuori luogo, ma penso ogni persona viva in modo diverso una perdita importante. Penso che nessuno debba mai giudicare nessuno. Io l’ho vissuto così ed alla fine sono persino contenta. Rivivrei e rifarei tutto. Per poi rifermarmi e ritornare il momento giusto per tornare a cantare!

Io ho ascoltato anche l’altro tuo singolo “Fiori d’Inverno”. Di cosa parla questo brano con le tue parole?

Voglio fare intanto un preambolo: non so se hai ascoltato anche “Smalto Viola”. Quel brano è scritto tutto da me. Dopo averlo scritto e dopo la sua pubblicazione, ho chiesto a Thomas Cerè che ha collaborato soprattutto per “Fiori d’Inverno”, di trasformare alcune frasi del primo secondo come le avrebbe scritte lui. Effettivamente, per lui che ha la “mano”, il brano è diventato molto più bello: prima o poi riuscirà anche quello completamente trasformato. Di “Fiori d’Inverno” abbiamo scelto il tema e abbiamo deciso fosse una canzone d’amore. Io ho scritto la mia parte, si tratta di un amore travagliato; e lui ha scritto la sua parte è come se fosse il seguito di quello che lui ha scritto per “Smalto Viola”. È come un grande legame.
“Fiori d’Inverno” all’inizio si chiamava “Sola dentro”. “Fiori d’Inverno” è la fusione di un mio brano con uno suo.

“Smalto Viola” è molto autobiografico per te… Ed è un tema purtroppo attuale, quello della violenza sulle donne.

Purtroppo si e avrei voluto scriverla in termini molto più duri ma mi è stato consigliato di essere più soft, perché sarebbe bastato. Onestamente non la sento abbastanza mia, perché trovo che il risultato sia stato un po’ frivolo rispetto al tema ed al mio vissuto… Chi l’ascolta mi dice però che non è così. Io avrei voluto far emergere di più il senso di paura che ho vissuto, di come non riuscivo a liberarmi di lui. È ispirato ad un ex fidanzato stalker di quando avevo 19 anni, che mi ha perseguitata per tre anni. Provai a denunciare e la polizia non mi prese sul serio! Dovetti fuggire un periodo a Londra per liberarmi di lui, e penso alle donne che non possono farlo…

Cosa consiglieresti oggi a delle giovani come Giulia, che si trovino nella stessa situazione?

Prima di tutto di non accettare ultimi appuntamenti! (La sua voce è molto decisa). Io oggi sono più forte e non ho più paura, nonostante mi scriva ancora oggi che sono trascorsi quasi vent’anni! Mi limito a bloccarlo… E continuo la mia vita.
Consiglio poi a tutte di ripararsi dai parenti ed evitare completamente contatti o rischi di incontri…

“Un amore del genere” è invece un brano molto sofferto…

È una canzone nata durante un mio ritorno da Roma. Un volo era in ritardo ed a me sono venute in mente tante cose… Ho collegato tutto a mio padre di nuovo, perché quando avevamo bisogno di confidenze, andavamo sempre in auto fino ad un aeroporto… Ed ho iniziato a scrivere, questo brano è nato da tante lacrime per un amore sofferto per il quale mi ero confidata molto con lui, che mi aveva dato la forza di rialzarmi.

Come è stato per te girare delle clip? Raccontami di location e regia.

Daniele Ciampi è stato il videomaker delle clip sino al 2016, per “Guardo avanti”. Da allora, quando ho ripreso nel 2023 con “La mia curiosità”, sono riuscita a superare tutti gli impacci e le mie rigidità di 8 anni fa… E sono molto contenta. La location è molto spesso Genova, la mia città del cuore, della quale amo soprattutto il mare!

Chi è Barbara? sei un’artista, quindi è importante parlare della tua personalità. Sei più aggressiva o più romantica?

Io mi definisco una ribelle! Se mi dici di non fare una cosa, certamente la farò! (ride)

Ho sentito i tuoi brani e li trovo bellissimi, con testi sensibili e profondi e con delle musiche coinvolgenti: arrivano dritti al cuore come dei “vecchi amici”. Toccano temi personali e concreti ma ci leggo anche del sogno e della magia. Che cos’è il sogno per te?

Ti ringrazio innanzitutto per le tue parole, perché ti reputo una vera critica e in tanti anni che ti conosco, so che quando dici qualcosa è perché lo pensi davvero… Pensando alla tua domanda: il sogno è una moneta con 2 facce. Un sogno può farti star bene ma allo stesso tempo ti può far cadere in un baratro. Ti fa stare bene perché per quanto mi riguarda mi ha sempre tenuta in vita. Ci sono però stati momenti, come quello che hai ricordato tu dei 7 anni nei quali sono stata assente per la malattia di mio padre, nei quali sono stata così male da non voler nemmeno ascoltare la musica. Sono i momenti nei quali cominci a credere che sognare troppo sia deleterio; o comunque accadono cose nella tua vita così dolorose che ti portano a non poter più sognare.
Ma penso anche che alla fine i sogni vogliano prevalere nell’anima di una persona…

Quali mete ti poni adesso che sei tornata?

Eh… Obiettivi ne avevo tanti ma purtroppo penso che vista la lunga assenza, non dovrei aspettarmi molto. Per me adesso l’aspetto più importante è che la musica mi renda felice, e poi stare il più possibile sui palchi: mi manca starci e quando ci salgo, non scenderei mai! Attualmente, avendo appena iniziato, è difficile ricostruire delle band, ecc, però sto provando a riallacciare e spero al più presto di fare qualcosa di bello.

Colgo la palla al balzo: quali sono state le tue esperienze sul palco più performanti ed emozionanti?

È stata recente, quando ho partecipato al talent “The Coach”, è stato quello il primo palco dopo 7 anni. Era un palco televisivo, hanno fatto varie repliche e mi hanno richiamata spesso e per me è stata una gioia assoluta, perché non me ne sarei più andata! (ride)

… Ed in questo talent tu hai conosciuto una persona che ha influito in modo decisivo nel successo di questo tuo ritorno…

Si, ho incontrato Thomas Ceré. È un rapper bolognese. È un ragazzo molto giovane ma con idee chiare ed un talento. Abbiamo deciso di scrivere insieme uno degli ultimi brani appena usciti, che si intitola”Fiori d’inverno”, perché avevamo voglia di fare qualcosa insieme.
Ci sono state varie critiche su questo brano, alcuni preferiscono lui, altri me, ad altri piacciamo insieme. Però secondo me stavamo bene insieme! Anche nel video mi sono divertita molto.

E Roberto Tiranti in che contesto l’hai conosciuto?

Roberto lo conosco da un sacco di anni, è un mio carissimo amico. Lui ha curato tra le altre cose, i cori per il brano “Ancora una volta”, di Marco Mengoni, ed è il mio mentore ed insegnante di canto. Lo dico apertamente anche se lui dice che non è vero, se dopo 7 anni sono riuscita a riprendere, il merito è suo. Lui mi ha infuso sicurezza e mi ha insegnato tutto. Non mi ha mai abbandonata.

Visto che siamo in tema: qual è la difficoltà più grande che incontri quando canti?

Riuscire ad emozionare. In passato per me era davvero molto difficile riuscirci. Forse è una mia idea. Nei brani nuovi, essendo scritti praticamente da me, visto che di solito collaboro anche con altri autori, evidentemente sono del tutto cucite su di me ed il mio vissuto. Ciò mi rende più facile trasmettere quello che sento.

Raccontami qualcosa degli altri autori che collaborano con te.

Manuel Finotti è uno dei primi. Ha 28 anni ma è già molto in gamba e conosciuto. È polistrumentista, autore e cantautore. Salvatore Mineo detto Principe, e autore e cantautore toscano, classe 1976. Principe ha scritto un sacco di canzoni per molti artisti famosi, come per esempio per Fiorella Mannoia, ha scritto l’ultima che è arrivata seconda a Sanremo: “Che tu sia benedetta”.Manuel invece si rivolge ai più giovani con un taglio più adatto a loro. Così ognuno ci ha messo del proprio, mentre io ho portato le mie storie, che loro hanno tradotto in emozioni musicali. Piano piano poi ho imparato anche io a mettere in musica le mie storie personali.
Nello specifico, hanno collaborato a tutti i miei brani usciti dal 2023 in avanti.

L’ultima domanda: scelte musicali e in che formati sono disponibili tutti i tuoi singoli?

Tutte le scelte le fa Manuel Finotti, che si adatta molto ai miei stati d’animo. Invece tutti i miei singoli sono già da ora disponibili su tutte le piattaforme digitali ufficiali.

Monica Mazzei
freelance culturale
[email protected]

(vedi foto in basso)

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