Anche la filiale di Boffalora sopra Ticino della Banca Intesa san Paolo è destinata a sparire. L’addio è fissato per il prossimo 12 ottobre e il malcontento comincia a serpeggiare tra i correntisti, soprattutto gli over 60 che hanno poca dimestichezza con la tecnologia e non se la sentono di eseguire le operazioni on line con l’home banking ormai diventati una consuetudine per tutti. Una vera desertificazione di banche, basti ricordare che nel 2018 spariva l’unica filiale della Banca Intesa nella confinante Bernate e i correntisti vennero accorpati con quella boffalorese.
“Adesso dovranno recarsi a Magenta e sarà un grande disagio per tutti – afferma Tertesio Garavaglia, bernatese e correntista trasferiti a Boffalora – le banche con queste chiusure ci guadagnano. Soprattutto in termini di affitti”. Ma anche di personale perché ne serve sempre di meno rispetto al passato, quando per ogni minima operazione era necessario recarsi fisicamente in banca davanti all’impiegato. Resta in vita a Boffalora, la filiale della Bpm in piazza IV Giugno. Ma, a questo punto, temiamo che la desertificazione di filiali sia irreversibile, almeno nei comuni piccoli. “La tecnologia è bella, ci semplifica tante cose e non ci fa perdere tempo – continua Garavaglia – ma, alla fine, hai a che fare con un robot e l’essere umano conta sempre di meno”.
L’elenco delle filiali della Banca Intesa che stanno per chiudere è lunghissimo. Si va verso un’unica direzione e non si torna indietro più. A Magenta rimane la filiale di via Roma, momentaneamente chiusa per lavori di sistemazione. Proprio a Magenta dovranno andare i boffaloresi correntisti della Banca Intesa. “Recarsi a Magenta per gli anziani non sarà semplice – conclude Garavaglia – i parcheggi non sono facili da trovare e spesso l’unica soluzione, è piazza mercato”.